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Caserma dei vigili al posto della scuola Anna Frank: «Siamo esterrefatti»

Jacopo Gerini, Segretario del Pd di Mogliano Veneto, insieme a Daniele Ceschin capogruppo Democratici per Mogliano e Giacomo Nilandi lanciano un appello al sindaco

«La decisione del sindaco Bortolato di spostare la stazione dei vigili alla scuola primaria Anna Frank ci lascia esterrefatti. In campagna elettorale, il sindaco aveva promesso di non chiudere la scuola, nonostante l’evidente calo demografico, e di conseguenza delle iscrizioni. Una scelta che aveva portato facili consensi, ma che si rivela di difficile attuazione».

Con queste parole Jacopo Gerini, Segretario del Partito Democratico di Mogliano, insieme a Daniele Ceschin capogruppo Democratici per Mogliano e Giacomo Nilandi, capogruppo Mogliano Bene Comune, hanno espresso le loro preoccipazioni sul futuro della scuola Anna Frank. «Ci rendiamo conto - spiegano - che l’accorpamento dei corpi di polizia locale del nostro Comune con quelli di Casier e Preganziol rappresenta una grande occasione per ottimizzare il servizio di pubblica sicurezza, coprire meglio il territorio e reperire fondi regionali. Si tratta di una scelta che darà rilevanza a Mogliano Veneto, eletto Comune capofila del progetto, e che ne ospiterà la nuova centrale operativa, che esige una collocazione ed uno spazio adeguati.  Per questo un anno fa abbiamo sostenuto il progetto in Consiglio comunale. Contestualmente però abbiamo più volte interrogato il sindaco e la Giunta sulla ipotetica collocazione della centrale, senza ricevere risposta alcuna. In Consiglio comunale abbiamo scoperto con sorpresa che il luogo prescelto è stata la scuola Anna Frank, la stessa che in campagna elettorale il sindaco aveva promesso di non chiudere. Se così ha deciso, chiediamo a gran voce al sindaco che siano assicurate immediatamente ai genitori dell’Anna Frank: chiarezza sulla destinazione delle classi; la continuità del metodo didattico, che è un fiore all’occhiello della scuola; il servizio di trasporto dei loro figli nel nuovo plesso a cui saranno destinati.

Segnaliamo inoltre un dato incoraggiante - continuano i tre esponenti politici - il trend di iscrizioni in calo nella nostra città potrebbe essere invertito dall’introduzione dell'Indirizzo Montessori a Mogliano Veneto, un progetto avviato con successo alle scuole Verdi, che rappresenta un’opportunità per Mogliano Veneto di attrarre nuovi alunni, anche da fuori comune. Questo percorso scolastico assorbirà gradualmente gli spazi che si pensava di destinare agli alunni trasferiti dalla scuola Anna Frank. Gli stessi continueranno dunque ad essere stipati alle scuole Valeri, dove a quel punto le precarie condizioni, che ci vengono descritte da genitori e personale, non sarebbero più una condizione temporanea ma definitiva. Senza dimenticarsi in tutto questo l’insufficienza ormai atavica e strutturale delle scuole medie Montalcini. Per questo, la scelta di spostare la centrale operativa della polizia locale all’Anna Frank, se non corredata da un piano contestuale di forti investimenti sul resto dell’edilizia scolastica, rischia di togliere più di quello che dà alla città. Il sindaco non può mettere tutti noi nella condizione di dover scegliere fra sicurezza ed educazione, perché amministrare bene vuol dire riuscire a garantirle entrambe. Per questo, non possiamo accettare la chiusura dell'Anna Frank senza un serio progetto di investimenti sulle scuole. A breve, la conclusione positiva della sentenza sul derivato, la rinegoziazione del mutuo e il nuovo piano degli interventi porteranno nelle casse comunali risorse straordinarie, che da anni non erano nelle nostre disponibilità. Fin da ora il Partito Democratico propone che con le risorse liberate dal derivato (5milioni 600mila euro circa) sia data massima priorità agli interventi sulle scuole. Non bastano piccoli aggiustamenti. Intendiamo mettere a punto un piano strutturale di valorizzazione del nostro patrimonio scolastico pubblico, alla redazione del quale invitiamo a partecipare anche insegnanti, genitori, alunni, personale e chiunque voglia dare una mano». 

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