rotate-mobile
Politica Mogliano Veneto

La Scuola Frank non chiude: «Il buon senso prevale, ma con un anno di ritardo»

I consiglieri comunali di opposizione a Mogliano: «La soddisfazione non cancella il rammarico per il pressapochismo e la superficialità con cui è stata affrontata la questione»

«Non possiamo che considerarci soddisfatti del fatto che la scuola Anna Frank rimanga aperta. Una scelta di buon senso che noi consiglieri di minoranza abbiamo auspicato più volte nelle ultime settimane e che è arrivata a ridosso delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, dando finalmente delle certezze al personale della scuola e soprattutto alle famiglie. La mobilitazione di maestre, genitori e cittadini che hanno firmato a migliaia contro la chiusura del plesso è stata alla fine fondamentale». A dirlo sono i consiglieri comunali Roberta Albanese, Tiziana Baù, Daniele Ceschin, Ferdinando Minello, Giacomo Nilandi e Renzo Prete.

«Ora il sindaco, anche grazie alla nostra chiara opposizione, ha cambiato finalmente idea, ma ricordiamo che per un anno l’Amministrazione comunale ha lavorato alacremente per chiudere la scuola con il fine di destinare quei locali alla nuova sede della polizia locale. Una opposizione, la nostra, che invitava il sindaco a fermarsi, a fare una riflessione sulla necessità di salvaguardare tutti gli spazi scolastici e a riconsiderare questa decisione in virtù di un’emergenza sanitaria sempre più grave - continuano i consiglieri - Ma per mesi il sindaco e l’assessore all’istruzione, che evidentemente conoscono poco il mondo della scuola, non hanno ascoltato nessuno, nemmeno le istituzioni scolastiche superiori, e sono andati allo scontro con i genitori e gli insegnanti, dividendo la comunità educante di Mogliano in una fase molto complicata a causa della pandemia. Tutte energie e risorse che potevano essere meglio spese e magari riversate su un miglioramento dei plessi scolastici, sul reperimento di nuovi spazi o sulla rimodulazione di quelli esistenti».

«Ci chiediamo: ne valeva davvero la pena? La nostra soddisfazione per l’esito positivo non cancella dunque il rammarico per il pressapochismo e la superficialità con cui è stata affrontata la questione. Perfino nel dare comunicazione ufficiale di questa retromarcia che, a nostro parere, avrebbe dovuto essere fornita con una nota congiunta dell’amministrazione comunale e della dirigenza scolastica: la forma è sostanza. Si tratta di uno sgarbo istituzionale di non poco conto. Rimane ora aperta la partita della nuova sede della polizia locale. Dal momento che lo scorso agosto l’amministrazione Bortolato ha commissionato uno studio di fattibilità impegnando una cifra rilevante (31.700 euro) per collocarla proprio alla Frank, è lecito chiedersi quale soluzione sarà individuata, con che tempi e con quali risorse. Ed è lecito augurarsi che non ci siano altri percorsi pasticciati» concludono i consiglieri.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Scuola Frank non chiude: «Il buon senso prevale, ma con un anno di ritardo»

TrevisoToday è in caricamento