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Elezioni 2022, l'appello: «Niente seggi elettorali nelle scuole»

Luigi Calesso, portavoce di Coalizione Civica Treviso, chiede al Comune di allestire i seggi per il voto del 25 settembre in centri civici e palestre in modo da non dover interrompere subito le lezioni

Le elezioni politiche del 25 settembre ripropongono il problema della interruzione delle lezioni scolastiche (a una decina di giorni dal loro avvio) a causa della installazione dei seggi nelle aule delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

Negli ultimi anni numerose amministrazioni comunali si sono poste il problema di evitare l’interruzione delle attività scolastiche, individuando per l’installazione dei seggi elettorali luoghi diversi dalle aule delle scuole. In occasione delle elezioni regionali dell’autunno 2020 in tutta Italia sono stati 471 i comuni che hanno totalmente o parzialmente “tolto” i seggi dalle scuole, per un totale di 1.471 sezioni elettorali spostate in sedi comunali, centri civici e ricreativi, locali fieristici, palestre. Hanno preso decisioni in questo senso città come Padova, Pordenone, Bergamo e nella nostra provincia centri di dimensioni minori come Cimadolmo, Mareno di Piave, Miane, Motta di Livenza, Ponte di Piave, Sarmede, Zero Branco. Per le elezioni comunali dell’autunno del 2021 sono stati 121 i comuni che hanno spostato seggi elettorali fuori dalle scuole, consentendo a circa 30mila alunni di non interrompere le lezioni. Pochi giorni fa era stata l’Associazione nazionale presidi a ribadire l’importanza di questo tipo di iniziative per ridurre al minimo possibile il numero delle classi scolastiche costrette alla sospensione delle lezioni.

Il commento

Luigi Calesso, portavoce di Coalizione Civica, commenta: «Propongo all’amministrazione comunale di Treviso, se non lo avesse già fatto, di valutare tutte le possibilità esistenti per ridurre il più possibile l’installazione di seggi elettorali nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, consentendo così agli alunni di non interrompere le attività a una manciata di giorni dal loro inizio. Lo hanno fatto comuni grandi e piccoli, per la totalità dei seggi o per una parte, penso possa ragionevolmente farlo anche il Comune di Treviso. Locali pubblici in cui installare i seggi elettorali non mancano, basti pensare a i centri civici ancora utilizzati o a quelli chiusi ma agibili, alle palestre delle stesse scuole che siano accessibili anche senza entrare negli edifici scolastici. Mi sembra che l’amministrazione sia ancora in tempo per ridurre, quantomeno, il disagio causato ai bambini trevigiani dall’installazione dei seggi elettorali nelle scuole» conclude il politico trevigiano.

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