rotate-mobile
Politica San Zeno

Sgombero dell’ex-Telecom, il commento di Luigi Calesso

Luigi Calesso (Un'Altra Treviso) critica l'operato dell'amministrazione comunale, in particolare di Giancarlo Gentilini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Treviso è la città in cui il vicesindaco (e quasi candidato a sindaco) è l’unico a rivendicare la volontà di sgomberare i ragazzi che hanno occupato un edificio abbandonato e gli hanno restituito nuova vitalità riempiendolo di persone, di idee, di iniziative, di progetti.

La determinazione del vicesindaco nel negare a questi giovani l’utilizzo dello spazio che hanno recuperato dal degrado e che hanno autogestito, oltre ad essere tipica della “concezione proprietaria”che i leghisti hanno delle istituzioni, lascerebbe presupporre che la città sia ricca di luoghi di aggregazione per ragazzi, adolescenti, gruppi giovanili, di sedi per le associazioni, di sale per concerti e dibattiti di strutture dedicate alle attività culturali ed alla creatività artistica.

Invece, Treviso è esattamente il contrario, cioè una città in cui questi luoghi sono pochissimi, molte volte difficilmente praticabili anche da associazioni organizzate, sempre off-limits per l’utilizzo da parte di gruppi spontanei o di singole persone. E la tendenza è a chiudere gli spazi che ci sono piuttosto che ad aprirne altri. Il P.R.G. attualmente vigente della Città di Treviso è sottodotato di zone destinate alla realizzazione di attrezzature, infrastrutture ed impianti di interesse generale in quanto le aree che avevano tale destinazione nelle precedenti pianificazioni urbanistiche, sono state progressivamente “trasformate” in aree residenziali, commerciali e direzionali.

Non solo, quindi le strutture pubbliche (sportive, sociali, culturali…) sono insufficienti, ma non vi sono neppure aree in cui realizzarle e non sappiamo ancora se il nuovo Piano di Assetto del Territorio darà spazio a quei luoghi della socialità che sono “beni comuni” di tutti i cittadini.

L’azione dei ragazzi di ZTL Wake Up all’ex-Telecom di via Dandolo aveva l’obiettivo anche di mettere nuovamente in evidenza la carenza di spazi di aggregazione, soprattutto giovanile, in città e, contemporaneamente, la disponibilità di edifici inutilizzati, dismessi, abbandonati, talvolta fatiscenti che la politica urbanistico-edilizia dell’amministrazione comunale non ha reso conveniente recuperare e ristrutturare, condannandoli al progressivo degrado, alla privazione di senso.

Giunta e maggioranza Lega-PDL, infatti, non hanno mai preso in considerazione l’ipotesi di riutilizzare alcuni di questi edifici per dotare la città dei servizi pubblici carenti o del tutto assenti. La motivazione perennemente addetta dai nostri amministratori è quella che mancano i fondi per iniziative di questo tipo, che non ci sono soldi nelle casse comunali…

Se la questione è di numeri è bene, allora, dare qualche numero per capire se è veramente così.

320.000.000,00 è il primo numero. Tra il 1998 ed il 2012 il Comune di Treviso ha incassato dai cittadini oltre 320 milioni di euro solo di quote comunali di ICI ed IMU e di addizionale IRPEF a cui potremmo aggiungere anche l’imposta sulla pubblicità ed affissioni e l’addizionale sull’energia elettrica. Andrebbero sommati, soprattutto, gli oneri di urbanizzazione che per alcuni anni sono entrati a fiumi (milioni di euro) nelle casse comunali. E’ possibile che un’amministrazione cittadina che ha incassato in 15 anni dai cittadini oltre 320 milioni di euro (600 miliardi in lire) di addizionale IRPEF ed ICI-IMU non sia stata in grado di realizzare luoghi di aggregazione per i giovani, sedi per le associazioni, spazi culturali?

1.100.000,00 è il secondo numero. Ogni anno i trevigiani nominati da Lega e PDL in aziende pubbliche, enti, consorzi a Treviso, a Venezia e a Roma incassano oltre 1.100.000,00 euro (lordi) di compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese. Molte volte gli incarichi vengono attribuiti sulla base dell’appartenenza di partito, indipendentemente dalle competenze, dalle capacità, insomma da quello che dovrebbe essere necessario per gestire una azienda o un ente pubblico.

1.000,00 è il terzo numero. Qualcuno di questi signori, infatti, incassa ogni giorno 1.000,00 euro (lordi) di compensi e prebende per i molteplici incarichi pubblici che ricopre (sempre ottenuti grazie a Lega e PDL) ed arriva, quindi, ad un totale annuo di oltre 300.000 euro (lordi).

I soldi nelle casse degli enti pubblici, quindi, non ci sono per realizzare nuove strutture pubbliche, per gestire servizi sociali, per offrire spazi alla vitalità dei giovani, alle loro idee ed al loro protagonismo, ma i soldi per la Casta Padana ci sono sempre!

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sgombero dell’ex-Telecom, il commento di Luigi Calesso

TrevisoToday è in caricamento