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Silvia Benedetti (Manifesta): “Ho presentato un’interrogazione su Valvitalia”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

“Nei giorni scorsi ho presentato un’interrogazione a MISE, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali riguardo la situazione di Valvitalia”. Questa l’affermazione di Silvia Benedetti, deputata di ManifestA, che spiega: “l’azienda ha annunciato qualche settimana fa il trasferimento delle produzioni dal sito di Due Carrare (Padova) a Rivanazzano Terme (Pavia), costringendo gli 80 lavoratori dello stabilimento al trasferimento per il mantenimento del posto di lavoro. E’ evidente come tale proposta sia iniqua e coercitiva e la chiusura del sito di Due Carrare sia inspiegabile, in quanto dotato di notevoli competenze e potenzialità per ulteriori futuri sviluppi nell’ambito di un piano di transizione ecologica delle produzioni. La dirigenza societaria, nonostante i tavoli istituzionali condotti sinora con la Regione Veneto, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e l'amministrazione comunale, si è dimostrata irremovibile nella propria decisione e non si è nemmeno dichiarata disponibile a valutare l'attivazione degli ammortizzatori sociali. L’unica apertura è stata la ripresa parziale della produzione ed il blocco al trasferimento di alcune lavorazioni sino al termine delle trattative tra lavoratori ed azienda. L’azienda ha anche proposto incentivi per i lavoratori che dovessero dimettersi volontariamente, ma i sindacati per ora si oppongono a tale possibilità. A fronte dell’impatto sociale che la chiusura del sito di Due Carrare avrebbe sulle famiglie del padovano e sull’indotto generato dallo stabilimento” continua la Parlamentare, “ho chiesto ai Ministri se siano a conoscenza della situazione e se non ritengano sia il caso di intervenire per garantire il diritto al lavoro di 80 lavoratrici e lavoratori, considerando anche l’acquisizione totale dell’azienda. Valvitalia è una società partecipata al 50% da Cassa Depositi e Prestiti, quindi per la metà è già in mano pubblica: ritengo pertanto che dovrebbe considerare maggiormente i riflessi delle politiche aziendali sui lavoratori e le loro famiglie”, termina Benedetti.

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