Aperture domenicali, sindacati: “Guerra commerciale in atto”
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil venete sono pronte a scendere in piazza il primo novembre, per chiedere dei tavoli di confronto con Regione, Province e Comuni per limitare le aperture domenicali
Non si placa la polemica sulla liberalizzazione delle aperture dei negozi. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil venete si dicono pronte a chiedere tavoli alla Regione, alle Province e rispettivi Comuni.
“C’è una guerra in atto – dichiarano i sindacati – E la grande distribuzione sta usando le domeniche come arma per affossare le piccole attività e determinare le politiche territoriali”.
1 NOVEMBRE - Sotto accusa l’apertura dei centri commerciali il primo novembre, festa dei Santi e dei Martiri, divenuto simbolo della nuova fase della lotta sindacale: giovedì saranno organizzati presidi in tutto il Veneto, per poi preparare iniziative per ottenere tavoli di confronto per definire regole e limitare le aperture dei negozi. Ma anche per sensibilizzare i consumatori.
STESSE VENDITE - Secondo quanto riferito dalle sigle sindacali venete, le aperture domenicali dell’ultimo anno non hanno prodotto aumenti nelle vendite o nel fatturato dei centri commerciali, né sul piano lavorativo si sono creati nuovi posti, bensì solo condizioni peggiorative per gli addetti.
I dipendenti, denunciano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Veneto, hanno visto disdire i contratti integrativi aziendali e mettere in discussione le maggiorazioni retributive per le domeniche, mentre le nuove assunzioni prevedono già la domenica come giornata di lavoro ordinario.
ISTITUZIONI INTERVENGANO - “Le istituzioni non stiano a guardare, ma convochino i tavoli e facciano sentire la propria autorità – chiedono le organizzazioni sindacali – Al contempo intervengano presso il Governo, il quale non può applicare ad un paese come l’Italia, fatto di tanti piccoli centri e disseminato di tesori artistici e naturali, gli stessi criteri di Paesi che hanno condizioni e storie completamente diverse”.
Adriano Filice (Filcams Cgil), Maurizia Rizzo (Fisascat Cisl) e Luigino Boscaro (Uiltucs Uil) chiedono “una programmazione che prenda in considerazione anche i servizi per le lavoratrici e i lavoratori del commercio”.
LE RICHIESTE - “Chiediamo – spiegano in una nota – che si limiti il protrarsi di orari sempre più lunghi che arrivanofino a serata inoltrata. Chiediamo che le eventuali limitate aperture domenicali rientrino in un sistema che veda le città protagoniste; città che dovrebbero promuovere l'arte e la cultura come offerta turistica e modo di viverla per i cittadini”.
“Noi chiediamo ai consumatori di fermarsi a riflettere. È proprio indispensabile trovare i negozi aperti tutte le domeniche? - si chiedono i sindacati – È proprio indispensabile trovare tutti i supermercati aperti tutte le domeniche a qualsiasi giorno e ora?”