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Gestione fiume Melma: sindaco Piazza contro Bellavista Caltagirone

Il sindaco di Silea, Silvano Piazza, ha lanciato un ultimatum alla società proprietaria dell'ex area "Chiari&Forti". Data la mancanza di interventi sul sistema idrico, ceda la gestione al Comune

Il periodo di siccità sembra essere finito e si avvicina l'autunno con le sue piogge. Preoccupato per lo stato in cui versa il sistema idrico dell'area ex "Chiari&Forti" e per prevenire allagamenti come quelli di novembre 2011, il sindaco di Silea, Silvano Piazza, ha dato un ultimatum alla società "Acqua Pia Antica Marcia".

La società, che fa capo al costruttore romano Francesco Bellavista Caltagirone, è proprietaria della vecchia area industriale sulla sponda del Sile e gestisce il sistema di chiuse che regimentano il fiume Melma.

Nel 2008 la società aveva lanciato un ambizioso progetto di riqualificazione dell'area ex "Chiari&Forti", che avrebbe richiesto investimenti per 220 milioni di euro. Da allora però, denuncia Piazza, nulla si è mosso e la zona e il sistema idrico di sua pertinenza sono lasciati all'incuria.

L'assenza di interventi, spiega il comune di Silea, è riconducibile per altro non solo alla crisi finanziaria e del mercato immobiliare, ma anche alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il presidente di "Acqua Pia Antica Marcia", in custodia cautelare nel carcere di Imperia.

Oltre che dal pericolo di allagamenti, Piazza è preoccupato anche dagli atti vandalici: nelle scorse settimane nell'area sono già stati registrati episodi di furti di conduttori di rame, anche dei cavi che regolano le chiuse.

Per questo il primo cittadino di Silea, in un incontro urgente convocato oggi con i responsabili del Genio Civile di Treviso e della proprietà dell'area, ha chiesto a Bellavista Caltagirone di cedere la gestione del Melma al Comune entro 30 giorni.

"In assenza di interventi urgenti di ripristino e manutenzione, dato l'avvicinarsi della stagione più piovosa dell'anno - ha dichiarato Piazza - trascorsi trenta giorni dalla data di oggi chiederò al Genio Civile di imporre a Caltagirone di consegnare il corso d'acqua al Comune. Altrimenti, in caso di eventi alluvionali come quelli dell'autunno 2011 - ha concluso - il Comune si costituirà parte civile per i danni patiti dal territorio e dai cittadini".

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