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Stagione teatrale: "Una gestione avventurosa da parte del Comune?"

A dire la sua è l'esponente della sinistra trevigiana Gigi Calesso: "Non è con i 'Ci penso io' che si ottiene il risultato di riunire a quei teatri che sono tra le sue più importanti istituzioni culturali"

La stampa locale ha giustamente aperto il dibattito pubblico sulla questione della necessità di fondi (500.000,00 €) per lo svolgimento della prossima stagione teatrale, ma l'amministrazione comunale, dopo iniziali segnali da parte del Sindaco, non mi pare affronti adeguatamente una questione centrale per l'attività culturale in città. Il Sindaco, infatti, si limita a dire "Il Comune troverà una soluzione" senza offrire alcun elemento certo ai tanti operatori del settore, cittadini, appassionati di teatro che sono (giustamente) preoccupati per lo svolgimento della prossima stagione teatrale.

Gli Alcuni, ad esempio, avevano offerto la loro disponibilità per affrontare insieme all'amministrazione e a Fondazione la questione dei teatri in città, forti della loro importante esperienza al teatro Sant'Anna, ma al loro appello pubblico non è seguita nessuna risposta pubblica da parte dell'amministrazione cittadina. La stessa Teatri Spa è ancora in attesa di risposte da parte del Sindaco. 

Mi pare che nella gestione di questa vicenda ci sia qualcosa di avventuroso e non ci sia alcuna disponibilità ad un confronto pubblico che coinvolga cittadini, possibili finanziatori, associazioni culturali, categorie imprenditoriali e che tutti dobbiamo affidarci solo al "Una soluzione si troverà" del Sindaco

Mi pare che, invece, il problema del finanziamento della prossima (e delle prossime) stagioni teatrali dovrebbe essere aperto e trasparente anche perché ciò permetterebbe un maggiore coinvolgimento dei tanti trevigiani che vogliono che i teatri continuino a svolgere le loro attività e che, magari, sarebbero anche disponibili a contribuire economicamente perché ciò accada.

E questo dibattito potrebbe dare l'avvio ad un più ampio confronto  sulla futura gestione dei teatri e sul loro organico finanziamento. Non è con i "Ci penso io" che si ottiene il risultato di riunire a quei teatri che sono tra le sue più importanti istituzioni culturali.

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