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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Asco: "Cambiare rotta, per non perdere altro tempo"

Lettera aperta del segretario provinciale del PD, Giovanni Zorzi: "È tempo invece che tutte le parti in causa si assumano piena responsabilità nei confronti dei cittadini, delle famiglie e delle imprese del nostro territorio"

TREVISO L’articolata sentenza del TAR, con cui è stato accolto il ricorso del socio privato, ci dice due cose chiare. La prima è che se i Comuni vogliono mantenere le loro quote di partecipazione in Asco Holding e mettere così in sicurezza un patrimonio che è di tutti i cittadini trevigiani, non c’è altra strada che conformarsi a quanto dispone la Legge Madia. A differenza di quanto sostengono Da Re e la Lega, è bene ricordare che questa legge è stata pensata, da una parte, per liberarci dagli inutili carrozzoni che hanno causato tanti danni alle casse ealla credibilità del settore pubblico e dall’altraper permettere a quelle società veramente utili alla comunità e ai territori di adeguarsi a standard di trasparenza e efficienza. La seconda cosa che ci dice la sentenza è che serve un deciso cambio di rotta rispetto al percorso fin qui seguito, alle modalità con cui è stata gestita la società e ai disegni di sviluppo prospettati dalla Finint di Marchi.

In particolare, il giudice sollecita quello che da mesi chiediamo con forza: un patto di sindacato tra i Comuni per superare la pericolosa frammentazione delle quote pubbliche e garantire ai Sindaci di esercitare finalmente una chiara e forte posizione di controllo sulla società. Sono dell’avviso che le sentenze vadano rispettate, a maggior ragione quando sono articolate e approfondite come questa. I tempi stringono, il 30 settembre è dietro l’angolo,  e viene difficile pensare che le sorti di Asco possano dipendere dall’esito di una serie infinita di appelli e controricorsi.

Non è tempo di battaglie legali. È tempo invece che tutte le parti in causa si assumano piena responsabilità nei confronti dei cittadini, delle famiglie e delle imprese del nostro territorio: non possiamo in alcun modocorrere il rischio che vengano privati di un bene come ASCO, indispensabile per i servizi che eroga, per le risorse che genera e per l’occupazione e gli investimenti che ha favorito in questi anni. Mi rivolgo in particolare al Presidente Della Giustina: prima di assumere qualsiasi decisione, occorre rendere definitivamente stabile un quadro che con la sentenza di ieri ha subito un’ulteriore forte scossa.

Per questo mi auguro che venga dato seguito con urgenza a quella richiesta che sindaci del Partito Democratico avevano presentato al C.d.A. della Holding poco prima della recente assemblea: è quanto mai necessario il parere di un soggetto terzo, autorevole e competente in una materia così complessa, per sciogliere tutti quei i nodi che ancora persistono e rendono incerto il futuro del ruolo pubblico della società. Solo una volta acquisiti anche gli ultimi elementi mancanti si potrà integrare il quadro uscito dalla sentenza del Tar e procedere finalmente a costruire il futuro di Asco, nel pieno rispetto della legge, in coerenza con la sua storia di patrimonio pubblico e in linea con le attese e gli interessi delle nostre comunità.

Giovanni Zorzi, Segretario Provinciale Partito Democratico Treviso

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