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Sicurezza stradale per i ciclisti: manca l’illuminazione all’incrocio della Treviso-Ostiglia

La nota di Gigi Calesso, Coalizione Civica per Treviso

I ciclisti sono tra gli utenti “deboli” delle nostre strade, maggiormente sottoposti (insieme ai pedoni) al pericolo di essere travolti dagli automezzi, soprattutto dove le piste ciclabili non ci sono e anche dove sono solamente “segnate” sulla carreggiata stradale, senza alcuna protezione. Sono molti gli strumenti per intervenire per proteggere maggiormente i ciclisti e per favorire l’utilizzo della bicicletta non solo e non tanto come mezzo  “turistico” ma negli spostamenti quotidiani per lavoro o per studio perché in questi casi l’uso della bicicletta al posto dell’auto contribuisce tangibilmente alla riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera.

Oltre alla realizzazione di piste ciclabili degne di tale nome, una delle necessità maggiori per la sicurezza dei ciclisti è quello della illuminazione degli incroci tra le piste ciclabili stesse e le strade “ordinarie” che è indispensabile per consentirne l’attraversamento in sicurezza anche nelle ore serali e notturne. Mi è stato segnalato, in particolare che l’intersezione appena a Sud del centro di Badoere tra la ciclabile Treviso-Ostiglia e la strada provinciale 68 (in quel punto è via Sant’Ambrogio) è completamente privo di illuminazione, come confermano le allegate foto. Questo, ovviamente, significa che gli automobilisti che percorrono la strada provinciale, nelle ore di buio, hanno una scarsa visibilità dei ciclisti che attraversano l’incrocio percorrendo la ciclabile Treviso-Ostiglia.

incrocio Treviso- ostiglia - b

Visto che lungo la stessa ciclabile altri incroci simili (ad esempio a Trebaseleghe) sono adeguatamente dotati di illuminazione pubblica, spero che la Provincia di Treviso metta al più presto insicurezza anche l’intersezione che si trova a Badoere: non penso che servano più di un paio di lampioni. Per quanto riguarda gli incroci nelle aree urbane dove le piste ciclabili si trovano lungo le corsie riservate agli autoveicoli, sarebbe molto utile dotare di “case avanzate” tutti gli incroci in cui ciò è permesso dalle loro dimensioni. Le “case avanzate” (allegata foto) sono degli spazi davanti alle corsie per le auto a cui i ciclisti arrivano percorrendo la loro pista: allo scattare del “verde”, quindi, sono i ciclisti a impegnare per primi l’incrocio e, non dovendo “competere” con le auto per lo spazio, sono molto più sicuri nell’attraversare l’intersezione.

Purtroppo, nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Treviso gli incroci per cui viene prevista la realizzazione delle “case avanzate” o di soluzioni simili sono pochissimi (4 in tutto) mentre, per aumentare la sicurezza dei ciclisti dovrebbero essere la regola. Una regola che, però, mette in discussione la priorità della circolazione degli autoveicoli lungo le nostre strade, priorità che l’attuale amministrazione non vuole minimamente mettere in discussione, con buona pace di tutte le chiacchiere a favore della “mobilità dolce” (il solito “greenwashing” insomma).

Gigi Calesso – Coalizione Civica per Treviso

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