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Cittadella della Salute, Nicolò Rocco: «Intitolarla al trevigiano che fu il primo donatore di cuore in Italia»

Il candidato sindaco della lista Azione – Futura – Italia Viva, rilancia la proposta di legare, al nuovo complesso ospedaliero, il nome del giovane Francesco Busnello, entrato nella storia della sanità nazionale

«Mi piacerebbe che la Cittadella della Salute" fosse intitolata alla famiglia Busnello. Francesco Busnello, trevigiano di Santa Bona, è stato il primo donatore di cuore in Italia. Grazie al consenso della famiglia il 14 novembre 1985 il suo organo è stato trapiantato nel petto di Ilario Lazzari dall'equipe padovana del professore Vincenzo Gallucci. Chiamarla "Cittadella della Salute Famiglia Busnello" sarà un modo per ricordare un atto di amore e generosità; per ricordare che i protagonisti della sanità, oltre ai professionisti, sono i cittadini; per ricordare che la salute è un equilibrio complesso dato da fattori fisici, psicologici e sociali. La famiglia, con l'educazione e la prevenzione, è il primo nucleo da coinvolgere per una predisposizione attiva alla salute». Così Nicolò Rocco, candidato sindaco di Treviso per la lista Azione – Futura – Italia Viva, rilancia la proposta di legare, al nuovo complesso ospedaliero, il nome del giovane Francesco Busnello, entrato nella storia della sanità nazionale per essere stato il primo donatore di cuore in Italia.

Primogenito di Maria e Giovanni Busnello (sindacalista della Cisl), Francesco abitava con i genitori, il fratello Enrico e la sorella Eleonora in via Bezzeca. Studente della V B meccanici all’Itis Fermi di Treviso e catechista della parrocchia di Santa Bona, aveva 18 anni quando fu investito in pieno da un’auto, la sera di venerdì 8 novembre 1985 a Vascon di Carbonera, mentre stava rientrando a casa in sella al suo Ciao. La mancanza del casco, all’epoca non obbligatorio, fu fatale nel violento impatto. Trasportato all’Ospedale Ca’ Foncello, il giovane trevigiano si spense alle ore 23 del 13 novembre 1985, quando fu accertata la morte cerebrale. La famiglia Busnello, donando il cuore di Francesco, permise all’Italia di fare un enorme passo avanti nella ricerca sui trapianti d’organo.

L’espianto fu effettuato nella notte a Treviso, il trapianto fu eseguito dal professor Gallucci nella cardiochirurgia di Padova. Il 14 novembre di 38 anni fa il cuore di Francesco Busnello batteva nel petto di Ilario Lazzari, 39 anni all’epoca, operaio di Vigonovo che sopravvisse fino al 12 giugno 1992, morendo un anno dopo il professor Vincenzo Gallucci, scomparso il 10 gennaio 1991. Nell’aprile del 2022 si è spento, a 87 anni d’età, anche Giovanni Busnello, «la cui scelta di donare il cuore del figlio , in quegli anni per nulla scontata, introdusse un netto cambiamento nella cultura della donazione d’organi in Italia», sottolinea Nicolò Rocco.

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