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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Alloggi popolari, superstrade inutili e centri commerciali: le proposte di Coalizione civica a Conte

"I complessi industriali in disuso lungo viale della Repubblica siano modificati in: attività artigianali, piccolo commercio, studi professionali, co-working, start-up produttive e aree verdi"

TREVISO Abbiamo presentato in Comune quattro osservazioni al Piano degli Interventi, alcune delle quali in netta controtendenza rispetto alle dichiarazioni del nuovo Sindaco su come lui vuole modificare il P.I.. Nelle osservazioni si punta, infatti: alla realizzazione di alloggi popolari in centro, alla funzione pubblica del bastione “ex-Camuzzi”, allo stralcio del quarto lotto della tangenziale e del Terraglio Est. Proponiamo che vengano stralciati dal P.I. quarto lotto della tangenziale e Terraglio Est perché:               

- la realizzazione del quarto lotto comporta inevitabilmente la cementificazione di aree agricole e comporta, pur con le recenti modifiche apportate al progetto approvato in passato dall’amministrazione comunale, un impatto negativo su alcuni nuclei di residenza (inquinamento atmosferico ed acustico);

- una soluzione molto più efficace al problema del traffico di attraversamento di San Giuseppe è costituita dalla realizzazione della “Noalese bis” (prevista nello stesso P.I.) tra viale della Repubblica e la tangenziale;

- quest’ultima realizzazione comporta costi molto più ridotti rispetto a quelli della realizzazione del quarto lotto ed un impatto ambientale molto più contenuto in quanto si sviluppa in parte su un tracciato stradale già esistente ed in parte sua aree già compromesse;

- la realizzazione del tratto del Terraglio Est previsto nel territorio del Comune di Treviso, pur in presenza di soluzioni quali la costruzione “in trincea” comporterebbe un effetto pesantemente negativo sulla qualità della vita per i residenti nel quartiere di Sant’Antonino;

- l’intervento realmente risolutore dei problemi di viabilità della zona Sud del Comune di Treviso e del Comune di Casier è costituita dalla liberalizzazione del tratto autostradale che le attraversa e che tale proposta è stata formulata dall’amministrazione comunale di Treviso alla società Autostrade.

Proponiamo il “bastione ex-Camuzzi” che la destinazione urbanistica sia ristretta unicamente a funzioni pubbliche di: verde attrezzato, strutture con finalità museale, culturale e di fruizione del patrimonio storico ed architettonico delle mura cittadine in quanto:

- il bastione ex-Camuzzi riveste una indiscussa importanza quale patrimonio architettonico e storico della città;

- è necessario salvaguardare, tutelare e valorizzare adeguatamente il bastione e metterlo a disposizione dei cittadini per rispondere ad esigenze molto sentite come quelle di utilizzo di aree di verde pubblico e di fruizione delle ricchezze culturali.

Proponiamo che vengano individuate all’interno del centro storico cittadino aree destinate all’Edilizia Residenziale Pubblica nella misura del 10% di ciascuno dei comparti destinati totalmente o parzialmente alla realizzazione o al recupero di edifici ad uso abitativo in quanto:

- è necessario che gli “alloggi popolari” vengano distribuiti su tutto il territorio cittadino e non in poche zone o quartieri per evitare che si creino le condizioni per la formazione di “ghetti” e, quindi, anche il centro storico deve essere interessato da destinazione urbanistica;

- è ormai ampiamente comprovato dai fatti che il “centro storico per soli ricchi” non funziona in quanto la concentrazione entro le mura di alloggi “di lusso” non ha contribuito a risolvere la crisi residenziale del centro cittadino che, anzi, continua a perdere abitanti;

- il meticciato sociale, oltre ad essere una delle caratteristiche dei centri storici di numerose città italiane ed europee, è un valore in quanto contribuisce alle funzioni di osmosi sociale e di integrazione culturale che sono la necessità e la ricchezza del nostro tempo.

Proponiamo che la destinazione dei complessi industriali in disuso lungo viale della Repubblica sia modificata in: attività artigianali, piccolo commercio, studi professionali, co-working, start-up produttive, aree verdi invece che  a centri commerciali di medie e grandi dimensioni (come previsto nel P.I.) in quanto:

-la scelta di realizzare nuovi centri commerciali appare conflittuale con quella di valorizzare il piccolo commercio presente sia nel centro storico che nei quartieri;

- sono già stati autorizzati e si avviano alla fase di realizzazione strutture commerciali medio-grandi nelle aree periferiche del territorio cittadino (ad esempio all’ex-Marazzato);

- le strutture commerciali di grandi dimensioni non sembrano più rispondere alle esigenze del mercato tanto che alcune di esse sono in situazione di crescente crisi in varie zone d’Italia;

- nel territorio cittadino esiste scarsa disponibilità di locali utilizzabili per studi professionali di piccole dimensioni (in particolare per i giovani professionisti) e per la localizzazione di attività produttive a carattere innovativo;

- i fabbricati industriali in disuso si prestano a recuperi che ne consentano l’utilizzo per attività artigianali, piccole strutture commerciali, spazi di co-working, sedi per start-up.

Coalizione Civica per Treviso

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