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"Salvini è contrario ai centri commerciali? Lo dica a Zaia"

L'attacco di "Coalizione Civica" dopo le parole del segretario della Lega domenica scorsa a Treviso

TREVISO Nel suo comizio a Treviso Salvini ha sottolineato la sua contrarietà all’apertura di nuovi centri commerciali in città, quasi che la questione riguardasse l’attuale o la futura amministrazione cittadina. Il segretario leghista sembra non essere a conoscenza del fatto che in Veneto la responsabilità delle aperture dei centri commerciali è della Regione e, quindi, il proliferare nel nostro territorio di parchi commerciali ed outlet è unicamente di Galan prima e di Zaia dopo (in perfetta sintonia, come sulla maggior parte delle questioni, del resto).

Quello che possiamo dire noi a Salvini è che la responsabilità della creazione di una vasta area commerciale nel comparto ex-Marazzato ed in quelli limitrofi è risale alla variante generale al PRG targata Lega, e non è certo dell’attuale amministrazione che si è trovata di fronte ad una situazione già ampiamente compromessa. Noi siamo contrari all’apertura di nuove strutture commerciali di grandi dimensioni in città e ci impegneremo perché ogni decisione dell’amministrazione cittadina vada in questa direzione. Non appartengono alla nostra idea di città i centri commerciali, non-luoghi della socialità e luoghi in cui il lavoro domenicale (ed anche in diverse festività) è diventato ormai la normalità. Pensiamo che questa posizione dovrebbe essere patrimonio dell’intero centrosinistra ma non ci sembra che vadano del tutto in questa direzione le scelte contenute nel Piano degli Interventi appena approvato dal Consiglio Comunale.

In ogni caso, non sembrano far schifo a Salvini i soldi (40.000 €) che Esselunga - la società della grande distribuzione di proprietà della famiglia Caprotti - secondo una recente indagine condotta da L’Espresso ha versato nelle casse della galassia leghista (per la precisione della Onlus Più Voci da cui sono partiti bonifici, ad esempio, per Radio Padania). Anche per quanto riguarda la tutela dei piccoli negozi invitiamo Salvini a guardare in casa propria, visto che la principale causa delle numerose chiusure di attività commerciali dentro le mura è stata quel vero e proprio svuotamento del centro storico di uffici pubblici e privati dovuto alla realizzazione della Cittadella delle Istituzioni all’ex-Appiani, una realizzazione di cui sono responsabili la Fondazione Cassamarca e le giunte leghiste che hanno consentito alle sue proposte edilizie ed urbanistiche di diventare realtà.

Noi pensiamo che solo il completamento del progetto di pedonalizzazione, insieme alla realizzazione di un parcheggio all’ex-Siamic appena verrà abbandonata da Mobilità di Marca, possa dare nuova vitalità all’attività commerciale in centro. Sono molte le città europee in cui la libertà per famiglie e bambini di camminare senza pericoli e senza inquinamento in vaste aree pedonalizzate è diventata la migliore garanzia per la frequentazione dei piccoli negozi da parte di residenti, visitatori, turisti.

Coalizione Civica per Treviso

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