Aeroporto, nel programma di Conte la metropolitana di superficie
Il candidato del centrodestra: "Se una bretella ferroviaria di soli 800 metri (e un’adeguata promozione dei nostri brand) potrà portare in città anche un 10% di questo volume di viaggiatori, creeremo un indotto importantissimo per il centro"
TREVISO “Sull’aeroporto va trovato un equilibrio tra lo sviluppo della città e la vivibilità di un quartiere paralizzato dal traffico stradale ed aereo. Per quanto riguarda il nostro programma, vi è contenuta la creazione di una bretella ferroviaria da 800 metri, come una metro di superficie, che con navetta rapida collegherà lo scalo alla città. Un’opera avveniristica, ma semplice da realizzare, su cui mi confronterò con il presidente di Save Marchi e con Rete Ferroviaria e Trenitalia”. Lo annuncia il candidato di centrodestra Mario Conte, che illustra così una delle soluzioni attraverso cui punta a decongestionare l’area di Sant’Angelo e San Giuseppe, promuovendo anche il turismo diretto in città. “Ho già incontrato Marchi, con cui ho un dialogo già instaurato, mentre oggi con l’attuale Amministrazione pare che i rapporti non siano idilliaci – spiega Conte -. L’aeroporto Canova ha avuto nel 2017 un incremento di traffico del 14%, con oltre tre milioni di viaggiatori. Se una bretella ferroviaria di soli 800 metri (e un’adeguata promozione dei nostri brand) potrà portare in città anche un 10% di questo volume di viaggiatori, creeremo un indotto importantissimo per il centro, per la ricettività, per l’offerta culturale e per l’economica della città. E contemporaneamente, non dimentichiamolo, sgraveremo la Noalese, la tangenziale, S. Giuseppe e Canizzano da auto in sosta e garantiremo una migliore viabilità a quel quadrante”. “Con la vendita delle azioni Save, Manildo ha ricavato 25 milioni di euro con cui prevedere interventi prima mai effettuati –conclude Conte-. Uscendo però dalla compagine societaria, ha creato un grave danno a Treviso, tra cui la possibilità di nominare il presidente, di decidere sull’impatto dei voli, di avere voce sul destino dello scalo. E’ stata una scelta non obbligata ma politica, che non abbiamo mai condiviso. Ora bisogna riprendere il dialogo con Marchi ed iniziare quello con Trenitalia e le Ferrovie: sono certo che questa bretella ferroviaria non sia utopia e che ne gioverebbe tutto il sistema turistico, culturale, ricettivo della città”.