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"Manildo pensa solo al centro storico, quartieri trevigiani a rischio desertificazione"

Lo ha detto ieri Mario Conte, capogruppo della Lega Nord – Liga Veneta in consiglio comunale, annunciando una iniziativa di “ascolto e proposta” per i quartieri

TREVISO “Mentre Manildo ha l’idea che la città sia solo il salottino del centro storico noi vogliamo proporci per rispondere concretamente ai bisogni della collettività iniziando dai quartieri, che sono i luoghi dimenticati dalla sinistra”. Lo ha detto ieri Mario Conte, capogruppo della Lega Nord – Liga Veneta in consiglio comunale, annunciando una iniziativa di “ascolto e proposta” per i quartieri ormai ridotti a dormitori di periferia.

“Un tempo i quartieri erano il cuore pulsante della vita cittadina, oggi sono a rischio desertificazione. Sono scomparse le attività economiche di vicinato, persino quelle basilari come i negozi di alimentari e i piccoli supermercati, per non parlare di tutto il resto. E gli esercizi pubblici sono sempre meno punti di incontro e di socializzazione, trasformati in sale per le macchine del gioco d’azzardo gestite prevalentemente da proprietari stranieri del tutto slegati al tessuto del quartiere. Per non parlare della condizione delle strade, la situazione degli spazi verdi e dell’illuminazione pubblica e le condizioni di sicurezza generali. Perché dove la città non è animata dalla vita della collettività si creano gli spazi, fisici e sociali, che poi vengono occupati dalla deliquenza”.

“Sappiamo che non in arrivo i soldi del governo centrale per la riqualificazione dei quartieri e sappiamo anche che la Giunta riuscirà a fare poco o niente prima della fine del mandato dati i tempoi burocratici. Ma il problema non è questo: piuttosto, prima di mettere in cantiere grandi interventi con progetti roboanti e costosissimi bisogna partire dalle piccole cose. Non servono milioni per sistemare incroci pericolosi o per effettuare sfalci d’erba nelle aree verdi o per sistemare le linee di illuminazione pubblica e cambiare le atrezzature rotte nei parchi. Serve piuttosto la volontà. La stessa che manca nel coinvolgere i quartieri nei progetti di animazione cittadina, perché rimettere le periferie al centro della frequentazione significa anche offrire occasioni alle attività economiche di queste zone. E’ evidente quindi che oltre al riolancio del commercio in centro storico serve anche un piano di rilancio per gli esercenti dei quartieri e questo si può fare solo se l’idea di città del Comune non riguarda solo Piazza dei Signori”.

“Vogliamo incontrare i cittadini, confrontarci con loro e prima di proporre le nostre idee vogliamo ascoltare. Ascoltare la gente, capire i problemi e dimostrarsi disponibili al dialogo è il primo passo ed è esattamente quello che Manildo non vuole fare, perché o si è d’accordo con lui oppure non si gioca. Noi invece  vogliamo essere davvero i rappresentanti delle istanze della collettività”

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