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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

«Laurea in Medicina a Treviso, una bocciatura annunciata»

Duro commento della vice capogruppo PD Vanessa Camani in merito all’accoglimento da parte della Consulta del ricorso presentato dalla presidenza del Consiglio dei ministri

«Avevamo avvertito Zaia: la Regione non può mettere a carico dei Fondi Lea il pagamento dei docenti del corso di laurea in Medicina di Treviso; la Corte Costituzionale ha reso certezze i nostri dubbi. Il presidente però ha preferito tirare dritto, attaccando il Governo e nascondendosi dietro la necessità di rafforzare la formazione sanitaria vista l’emergenza Covid. Ma il tema non è il corso, sulla cui importanza siamo d’accordo, bensì come finanziarlo. Adesso, quindi, si apre un problema: l’Università di Padova ha stanziato risorse e messo personale per organizzare il tutto, Zaia trovi quindi i soldi e la smetta con questa superficiale propaganda che fa soltanto danni». È il duro commento della vice capogruppo PD Vanessa Camani in merito all’accoglimento da parte della Consulta del ricorso presentato dalla presidenza del Consiglio dei ministri. «La sentenza conferma che la Regione ha il potere di definire l’attivazione del corso universitario e di stanziare risorse per il pagamento dei docenti, ma non può sottrarle da quelle destinate all’assistenza dei cittadini. Il Fondo sanitario regionale è vincolato al finanziamento delle prestazioni previste dai Lea, la cui determinazione è di competenza statale. Con questo contenzioso ci rimettono tutti: Università, sanità e, più in generale i veneti, perché andare per vie legali non è gratis. Sarebbe stato sufficiente modificare la norma finanziaria un anno fa per evitare il caos, ora diventa obbligatorio. Il corso di laurea serve, Zaia e la sua Giunta trovino le risorse».

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