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Politica

Diritto alla sepoltura dei bambini mai nati, depositata proposta di legge

A presentarla il parlamentare bellunese di Fratelli d'Italia, Luca De Carlo

«I figli mai nati sotto le 28 settimane non sono rifiuti, come invece vengono considerati oggi dalla normativa in materia, che li cataloga come pericolosi a rischio infettivo e quindi smaltiti come tali. Nel pieno rispetto della legge 194 in materia di interruzione della gravidanza diciamo che per la donna anche l'aborto volontario è un dramma. Quei bambini hanno diritto ad una sepoltura e non a essere trattati come immondizia». Lo ha detto oggi il deputato di Fratelli d'Italia Luca De Carlo, primo firmatario della proposta di legge depositata alla Camera per il riconoscimento e la tutela del diritto alla sepoltura dei bambini mai nati.

«E’ indispensabile fare chiarezza sulla sepoltura dei bambini mai nati di età intrauterina inferiore alle ventotto settimane -ha spiegato il deputato eletto nel collegio Treviso-Belluno- con questa legge nazionale si vuole colmare una “defezione” normativa perchè sia riconosciuta  uguale dignità ad ogni essere umano, in particolar modo se si tratta del diritto alla sepoltura».

«I figli non ancora nati, fatti i salvi i casi in cui è la famiglia a richiederne espressamente la sepoltura, secondo la normativa vigente in Italia sono considerati a tutti gli effetti alla stregua di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo e quindi smaltiti come tali, sebbene siano essi definiti “parti anatomiche di persona”. E’dunque necessario approvare una norma nazionale che prescinda dalla sensibilità e discrezionalità della struttura sanitaria della Asl di riferimento o del personale incaricato, ma che assicuri a tutti una sepoltura degna della vita umana che non ha avuto la possibilità di svilupparsi oltre. Lo dico nel pieno rispetto della legge 194, perché un aborto precoce o tardivo per la donna è sempre e comunque una perdita. Il corpo del feto non è privo di valore e significato. Quando gli aborti non sono procurati ma spontanei quel bambino  è stato desiderato, immaginato, idealizzato in quanto tale, ancor prima di diventare “corpo”, quindi è importante intervenire in materia affinché ogni donna e ogni famiglia che vivono un’interruzione di gravidanza possano un domani non avere rimpianti».

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