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Sicurezza in città: «Da “problema nazionale” per Conte diventa regolamento di conti con FDI»

Scintille tra il sindaco e Fabio Crea che ha criticato la gestione della violenza giovanile in città. Sul caso interviene Gigi Calesso di Coalizione Civica per Treviso

Lo scontro a distanza tra il sindaco di Treviso, Mario Conte, e Fabio Crea, esponente di Fratelli d'Italia, sul tema della sicurezza (con il secondo che ha osato, in diretta tv, attaccare la gestione di Ca' Sugana soprattutto sul tema della violenza giovanile), continua a tenere banco e rischia certamente di lasciare strascichi. Sul regolamento di conti nel centrodestra cerca di insinuarsi anche il centrosinistra che nei giorni scorsi aveva già ampiamente criticato la lettera inviata dal primo cittadino ad alcuni ministri del Governo.

«E’ durata pochissimo, per il Sindaco Conte, la parentesi del problema della sicurezza in città come questione da sottoporre a mezzo governo (che avrebbe dovuto proporre un nuovo “modello di ispirazione” per i giovani…)» attacca Gigi Calesso di Coalizione Civica per Treviso «Molto più prosaicamente la questione si rivela oggi per quello che è per i leghisti: il terreno del regolamento di conti politico con Fratelli d’Italia in vista della possibile composizione della giunta dell’eventuale “Conte bis”. Dal partito dei meloniani arriva l’attacco “la sicurezza in città è un problema” e subito dalla Lega scatta il contrattacco con il Sindaco che “affronta” il segretario provinciale di Fratelli d’Italia e il vicesegretario dello stesso partito (Crea, autore dell’attacco in diretta tv) che precisa, minimizza, rassicura l’alleato leghista».

«In buona sostanza, dalle “vette” (più presunte che reali, per essere precisi) del grande dibattito politico sulla questione giovanile si arriva  in pochi giorni al “terra terra” dello scontro in funzione degli equilibri elettorali e di potere» continua Calesso «Fratelli d’Italia mastica amaro per non avere ancora ottenuto la certezza del vicesindaco nella futuribile giunta Conte e, quindi, sfida la Lega su un terreno da sempre presidiato dai leghisti come quello della sicurezza. La Lega risponde non mantenendo la linea (deboluccia, a dire il vero) della “questione giovanile” ma attaccando Fratelli d’Italia per la presunta “indisciplina di coalizione” e rinfacciando addirittura all’alleato nazionale di essere la “quinta colonna” della sinistra a Treviso».

«Mi pare evidente che, ancora una volta, la coalizione di centrodestra si mostra, al di là dei farfugliamenti pseudo culturali, per quello che è, una alleanza che mira all’occupazione e alla divisione interna dei luoghi di potere» chiude l'esponente di Coalizione civica «Se così non fosse, il “dibattito” lo avrebbero condotto sul merito della questione, presentando e contrapponendo analisi, dati, proposte, dando la centralità ai problemi della città e alle attese dei cittadini. Al contrario, tutto si risolve in uno scontro che vede al centro le “esigenze” dei partiti e si consuma in “scomuniche” minacce politiche da una parte e in chiarimenti e “ritrattazioni” dall’altra: fortuna che questa doveva essere la coalizione “unita e compatta per il bene della città”, figurarsi se fossero stati divisi e attenti alle poltrone…».

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