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Treviso: «La nuova giunta serve alla candidatura di Conte in Regione, non alla città»

Il commento di Luigi Calesso, portavoce di Coalizione Civica Treviso: «Non si nota certo un aumento delle competenze extra-politiche nella compagine che governerà la città rispetto alla formazione degli ultimi cinque anni»

La composizione della giunta del "Conte-bis", presentata mercoledì 31 maggio, non ha mancato di sollevare commenti in città. Tra questi anche quello di Luigi Calesso, portavoce di "Coalizione Civica Treviso" che spiega: «Mi sembra che la nuova giunta risponda a esigenze di spartizione tra i partiti che hanno appoggiato la ricandidatura del sindaco uscente, spartizione funzionale ad assicurare il pieno appoggio del mondo leghista trevigiano alla candidatura del sindaco stesso a presidente della Regione dopo la fine del mandato di Zaia nel 2025 e a rassicurare l’elettorato non leghista sulla moderazione politica dello stesso sindaco di Treviso. A mio avviso - entra nel merito Calesso -, si spiega così, in primo luogo, la “sostituzione” di Christian Schiavon con Riccardo Barbisan all’assessorato al Bilancio con l’incolpevole Schiavon sacrificato sull’altare della necessità del Sindaco di assicurarsi il favore dei big leghisti trevigiani alla sua candidatura regionale. Non mi pare, infatti, che le competenze del subentrante siano superiori a quelle dell’ormai ex-assessore.

Sul fronte di Fratelli d’Italia - continua il portavoce di Coalzione Civica - il sindaco da un lato ha rassicurato l’elettorato non di destra escludendo dalla giunta gli esponenti del partito meloniano che hanno un passato di “frequentazione” dell’estrema destra (sia essa quella di Forza Nuova o quella di Casapound. Noi di Coalizione Civica per Treviso speriamo che questa scelta sia legata anche alle iniziative che abbiamo condotto in questi anni in città contro il neofascismo, in particolare a quelle con cui, sia pur dall’esterno del Consiglio Comunale, abbiamo portato la questione nei luoghi istituzionali, dal regolamento per vietare ai neofascisti le sale e le piazze cittadine alla richiesta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini). Dall’altro lato, le deleghe assegnate alle assessore di Fratelli d’Italia (scuola e attività produttive, in sostanza) non sembrano fatte esattamente per garantire quote crescenti di consenso a Sernagiotto e Vettoretti come dimostra, ad esempio, il non brillante risultato elettorale dell’assessora alla scuola uscente Nizzetto. Fratelli d’Italia non può lamentarsi perché ha ottenuto comunque due assessorati e la Lega è tranquilla perché mantiene referati chiave come bilancio e lavori pubblici e non deve preoccuparsi che Fratelli d’Italia possa aumentare il proprio consenso in città attraverso deleghe “pesanti” in giunta. Mi pare, insomma, che questa giunta non risponda particolarmente alle esigenze della città e dei cittadini perché non si nota certo un aumento delle competenze “extra-politiche” nella compagine che governerà la città rispetto alla formazione che l’ha preceduta negli ultimi cinque anni. Tutto è funzionale, invece, alla candidatura di Conte alla presidenza della Regione (a cominciare, ovviamente, dal posto di vicesindaco per il suo successore in pectore alla guida di Ca’ Sugana, Manera). Attendiamo fiduciosi la nomina del responsabile della Cultura anche se, dopo la progressiva esternalizzazione della gestione delle strutture museali cittadine e in mancanza di un progetto culturale per la città (che certo non emerge dal programma di Conte 2023-2028) non c’è molto da attendersi dall’attività del futuro assessore» conclude Calesso.

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