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Città ecosostenibili: Treviso nella top ten ma con risultati pessimi per aria e acqua

Il politico trevigiano Luigi Calesso commenta i dati del dossier presentato da Legambiente sottolineando come il capoluogo di Marca abbia ancora grossi problemi con acqua e aria

TREVISO Nelle scorse settimane la città di Treviso è passata dalla precedente ventitreesima alla nona posizione nella classifica 2017 della ecosostenibilità delle città italiane capoluogo di provincia, annualmente curata da Legambiente nel dossier Ecosistema Urbano.

"Il risultato è senz'altro ottimo e testimonia degli importanti interventi dell’attuale amministrazione, soprattutto per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti e la ciclabilità" ha esordito il politico trevigiano Luigi Calesso, che ha poi continuato il suo commento alla notizia in questo modo: "Si legge nel dossier: A Pordenone (86,6%), Treviso (85,3%), Trento (81,6%) c'è la migliore gestione dei rifiuti e anche alcuni capoluoghi bike friendly, dove più di un cittadino su cinque utilizza preferibilmente la bici per i propri spostamenti: Bolzano, Pesaro, Ferrara, Treviso, Reggio Emilia. Positivo anche il rapporto tra il numero di alberi presenti in aree pubbliche (25 alberi ogni 100 abitanti) che pone Treviso tra le migliori 14 città italiane. Il capitolo acqua rappresenta però la prima nota negativa del dossier in cui si legge che nel 2016 è raddoppiato il numero di comuni che registrano consumi domestici superiori a 200 litri per abitante al giorno di acqua potabile (probabilmente riconducibili a utenze non soltanto domestiche ma contabilizzate come tali): Verona, Cosenza, Milano, Treviso, Pavia, Chieti, Monza, Sondrio. Per quanto riguarda la dispersione idrica Treviso, con il 44,8% di perdite nei tubi dell’acquedotto è la città peggiore in Veneto e fa peggio di Napoli (43%), Roma (44,5%) e Milano (16,8%). Se quello della dispersione idrica è un dato misconosciuto, molto più noto è quello relativo alla depurazione degli scarichi fognari che a Treviso vengono depurati solo per il 32%. In tutta Italia la situazione è peggiore solo a Benevento (22%) e Catania (27%). E’ noto inoltre" precisa Calesso "che la città soffre di un pesante inquinamento atmosferico e lo confermano la rilevazione sugli sforamenti di polveri sottili (9^ peggiore città in Italia) e la media dei valori annuali in microgrammi di polveri sottili Pm10 per metro cubo di aria, registrati dalle centraline urbane: Treviso è penultima tra i capoluoghi di provincia italiani con una media di 36,5 microgrammi (peggio di Napoli con 27,5, di Roma con 28,8 e di Milano con 36,3, meglio solo di Caserta con 40,0).

Per risolvere i problemi servono decisioni nette ed investimenti" sentenzia il politico trevigiano. "Per quanto l’inquinamento atmosferico sia un problema che non si limita ai confini territoriali della città e il ciclo dell’acqua non sia più gestito dal Comune ma da Alto Trevigiano Servizi, è evidente che per affrontare i problemi relativi alla qualità dell’aria ed all’acqua sono necessarie da parte dell’amministrazione cittadina scelte chiare ed investimenti importanti. Il contenimento dello smog richiede interventi incisivi sia sull’utilizzo degli autoveicoli privati che sul riscaldamento domestico, interventi a cui deve essere affiancata l’incentivazione rispettivamente dell’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico e la sostituzione delle caldaie più inquinanti con quelle più moderne. E’ altrettanto vero che molte città italiane sono intervenute sia per l’estensione della rete fognaria che per il contenimento dello smog negli stessi vent’anni in cui in città le amministrazioni leghiste (che tra l’altro allora gestivano il ciclo idrico) evitavano accuratamente ogni intervento in materia: una eredità pesante con cui l’attuale amministrazione si è trovata a dover convivere".

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