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Revocare la cittadinanza al Duce: «Il Sindaco non ha tempo ma l’ha avuto per concederla al Milite Ignoto»

La polemica innescata da Gigi Calesso, Coalizione Civica per Treviso

Dice il Sindaco Conte riferendosi alla proposta di revocare la cittadinanza onoraria di Treviso a Mussolini che lui non si occupa di questi problemi, che si dedica ai “problemi reali” dei cittadini.

Che si tratti di un classico caso di “benaltrismo” non sono io a dirlo ma gli atti del Consiglio Comunale che registrano come il 27 gennaio del 2021, in piena crisi pandemica, il consiglio stesso sia stato chiamato dalla Giunta a deliberare sulla proposta di conferimento della cittadinanza onoraria di Treviso al Milite Ignoto. Non solo, quindi, il Consiglio Comunale ha trovato il tempo per deliberare in merito ma il Sindaco e la sua Giunta sono riusciti a occuparsi di una questione che nulla ha a che vedere con i problemi quotidiani della città e lo ha fatto nel pieno di una delle ondate della pandemia da Covid-19. Perché, allora, il Sindaco afferma di “non avere il tempo” per affrontare la questione della revoca della cittadinanza onoraria di Treviso a Mussolini? Si tratta, a mio avviso, di un evidente episodio di “benaltrismo” politicamente interessato, per vari motivi.

1) All’interno della maggioranza che sostiene il Sindaco vi sono esponenti di forze politiche dichiaratamente di destra che non gradiscono la proposta di revoca della cittadinanza onorari al duce e il Sindaco, evidentemente, non è in grado di affrancarsi da queste componenti della coalizione che lo sostiene. E non si tratta di cosa da poco per un Sindaco che sbandiera quotidianamente il suo essere “al di sopra delle parti”, amministratore e non politico e altre banalità di questo tipo: in realtà è il Sindaco espressione di una maggioranza politica di centrodestra e a questa appartenenza politica risponde.

2) Accusare di “ideologismo” una forza politica come Coalizione Civica per Treviso che si occupa quotidianamente dei problemi della città e su questi si confronta con i cittadini (lo abbiamo fatto anche raccogliendo centinaia di risposte al questionario sulla qualità della vita e i problemi di Treviso) è un modo per tentare (inutilmente) di indebolire chi in questi quattro anni ha condotto quella che è stata, con ogni probabilità, l’azione di opposizione più costante ed efficace su tutti i temi che riguardano l’amministrazione cittadina. Abbiamo consumato le scarpe nei quartieri, affrontato le questioni sociali e ambientali, contrastato l’invasione del cemento e dei supermercati, contestato gli errori e la mancanza di visione culturale e politica della giunta ed è per questo che il Sindaco ci vede come fumo negli occhi.

3) Il Sindaco non ha alcun interesse alla crescita culturale della città al dibattito politico, al formarsi di una consapevolezza critica sul passato e sul presente della comunità civile trevigiana: perché a questo servirebbe, prima di tutto, il confronto sulla proposta di revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini. I motivi per revocarla, ovviamente, ci sono tutti, dalla repressione del dissenso politico alle infami leggi razziali, dalle sporche guerre coloniali alla disastrosa avventura della seconda guerra mondiale ma si può discutere finché vogliamo, non è certo la disponibilità al confronto che ci manca.

Quello che manca è un Sindaco a cui interessi il confronto culturale e politico in città e che sappia per una volta mettere da parte la sua collocazione politica di centrodestra per superare una pagina politica e amministrativa della città che non è compatibile con l’adesione ai valori costituzionali.

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