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Vendita di Villa Franchetti, Impegno Comune: «Il sindaco deve farsi avanti»

I consiglieri d'opposizione Freda e Trabucco: «Questa è un’occasione storica anche per rianimare Santrovaso e valorizzare la presenza della fermata ferroviaria»

Il 14 gennaio la Provincia di Treviso ha pubblicato un bando per raccogliere le manifestazioni d’interesse all’acquisto delle quote di Villa Franchetti,con termine al 28 febbraio. L’argomento è di rilevante interesse a Preganziol, Comune sul quale insiste per la maggior parte la proprietà della Villa, attualmente in capo alla Provincia ma concessa a Fondazione Cassamarca sin dal 2010. All’uscita del bando il sindaco Galeano ha manifestato, a mezzo stampa, delle perplessità legate al costo da affrontare per entrare a far parte dei comproprietari della Villa, 500 mila per ciascuno delle 27 quote, di cui 150 mila da versare al momento dell’acquisto (i restanti spalmabili su 5 anni). Tali perplessità hanno creato delle preoccupazioni nei consiglieri di opposizione, Raffaele Freda e Simonetta Trabucco di Impegno Comune, che hanno pertanto inviato una lettera a aindaco e Consiglio comunale nel quale sostengono che è «fondamentale manifestare l’interessamento al futuro acquisto delle quote già in questo primo frangente» perché «si tratta di una chiamata civica per salvare Villa Franchetti, e Preganziol deve necessariamente rispondere presente».

I motivi della sollecitazione nei confronti dell’amministrazione ci vengono riportati dallo stesso Freda: «Provincia e Fondazione con questo primo passaggio stanno individuando la platea di chi ha a cuore la Villa e non è pensabile che Preganziol non dia l’esempio, sia nei confronti di altri enti pubblici che nei confronti di eventuali privati interessati all’acquisto. La Villa è chiusa da 20 anni e chi subisce il maggior danno è proprio il nostro Comune, il problema storicamente era il prezzo complessivo della sola Villa, circa 13 milioni di euro, senza contare i lavori per restituirle agibilità, oggi invece la somma paventata dalla Provincia è una somma di cui il Comune può farsi carico. Questa è un’occasione storica anche per rianimare Santrovaso e valorizzare la presenza della fermata ferroviaria, oltre che per risolvere la criticità legata agli spazi in città e per riavere un luogo per la socialità, la cultura ed il tempo libero».

Sulla stessa linea d’onda la consigliera Simonetta Trabucco: «Ci sono le risorse e c’è anche il tempo, in quanto questo primo passaggio non è vincolante per l’ente. Peraltro il primo impegno per il Comune sarebbe di 150 mila euro, una cifra importante ma non esorbitante, c’è un avanzo di bilancio importante da poter utilizzare e questa è una giusta causa. Perdere quest’opportunità non aiuterebbe la città e nemmeno la Provincia e Fondazione Cassamarca che stanno provando a trovare una soluzione per risolvere la questione, ci auguriamo che Sindaco e Giunta dissipino i dubbi sul da farsi quanto prima».

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