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Veneto Sviluppo, Zaia: "Un dibattito che fa solo male"

Polemica sul ruolo dei Confidi: Zaia commenta che il dibattito fa solo male. Coppola chiede un salto di qualità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

“Il dibattito che in questi giorni ha tenuto banco sulla stampa relativamente al ruolo dei Confidi fa solo male. Non capisco che necessità ci sia di tenere toni di questo tenore, soprattutto nei confronti del ruolo di Veneto Sviluppo che non fa altro che fare quello che deve. Per di più in un momento difficile per la nostra economia. Ricordo che sono arrivate ben 32 telefonate al numero verde che abbiamo attivato per dare sostegno psicologico agli imprenditori in difficoltà”.

Il presidente della Regione Luca Zaia ha voluto così ribattere, insieme all’assessore all’economia Isi Coppola, alle polemiche sollevate in questi giorni sulla stampa da alcuni consorzi di garanzia.

“E comunque, da che pulpito viene la predica. Dei 35 milioni messi a disposizione dei Confidi dalla Regione, 10 milioni sono rimasti inutilizzati e, con un recente provvedimento, li abbiamo rimessi in circolo. Sarebbero questi i modelli da copiare?”.

Il presidente ha fatto presente che esistono due tipologie di Confidi: I Confidi 106 che possono svolgere solo attività di rilascio di garanzie collettive dei fidi a favore dei propri soci e non sono soggetti a vigilanza della Banca d’Italia; i Confidi 107, invece, sono certificati, hanno un regime di gestione e vigilanza dei rischi simile a quello delle banche e sono sottoposti ai controlli della Banca d’Italia. “Il futuro dei Confidi – ha concluso Zaia - è la tipologia dei 107. Ormai i Confidi 106 si stanno spegnendo”.

L’assessore Coppola ha fatto presente che i Confidi vigilati (107) nel Veneto sono 8, mentre per quanto riguarda l’altra tipologia (106) i consorzi di garanzia
delle imprese sono in tutto 34. All’inizio di questa legislatura erano stati messi a disposizione dalla Regione 35 milioni di euro, con l’obiettivo di far compiere ai
Confidi un salto di qualità sul fronte della maturità dell’operato e dell’assistenza alle imprese.

"Un’impostazione – ha sottolineato l’assessore – che lo stesso governo nazionale ci ha copiato, in quanto il sistema dei Confidi può rappresentare una sorta di “ammortizzatore sociale” per il bisogno delle imprese di accedere al credito. Ma i Confidi devono dimostrare di saper dare le garanzie richieste.

L’assessore ha ricordato anche che finora la Regione ha assegnato dal 2008 ad oggi 127 milioni di euro, in base alla legge nazionale 48 finanziata dal Fondo Unico per le imprese successivamente tagliato, a cui vanno aggiunti 17 milioni provenienti dal sistema camerale. Ma– ha concluso l’assessore Coppola – solo con l’introduzione del regolamento “tranched cover” per Veneto Sviluppo si è invertita la marcia che vedeva fortemente sbilanciato il rapporto tra risorse che restavano a favore dei Confidi e quelle che andavano invece effettivamente alle imprese. Dai dati disponibili è emerso, infine, che alcuni Confidi hanno mostrato un’operatività nella concessione di garanzie pari a zero.

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