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Venezia Calcio in Serie B, scatta il raid degli animalisti: "El Bechèr no porta ben"

«Qualcuno direbbe che i soldi non puzzano, ma una società sportiva dovrebbe scegliere gli sponsor anche in base a criteri etici e, nel caso specifico, il karma non ha perdonato»

Militanti di Centopercentoanimalisti, nel pomeriggio di martedì, hanno affisso sui cancelli del campo sportivo “Taliercio” di Mestre dei manifesti di “conferma” con le immagini di quanto subiscono gli animali "destinati dalla nascita ad una vita di sofferenza per finire squartati".

"Il 31 agosto scorso avevamo affisso sui cancelli del Taliercio di Mestre alcuni manifesti contro lo sponsor del Venezia Calcio con scritto “El Becher no porta ben” e, purtroppo, così è stato per la squadra lagunare - dichiarano gli animalisti - Il “becher” di Ponzano Veneto lo conosciamo bene, in passato lo abbiamo spesso contestato. L’azienda “El Becher” è composta da macellai e produttori di salumi vari. Cioè guadagnano sulla morte di animali, e sullo smembramento e commercializzazione dei loro corpi. Qualcuno direbbe che i soldi non puzzano, ma una società sportiva dovrebbe scegliere gli sponsor anche in base a criteri etici e, nel caso specifico, il karma non ha perdonato".

"Da sempre sosteniamo che lo sfruttamento e uccisione degli animali portano male: la retrocessione del Venezia è la prova. Nella rosa quest’anno hanno giocato alcuni talenti, tra cui Ampadu e Busio, tanto per citare un paio di nomi, quindi la salvezza non era un miraggio. Ora speriamo che i dirigenti della squadra, per il prossimo anno, cambino rotta nella scelta dello sponsor. Nel frattempo, ci auguriamo che il Venezia torni subito in serie A" concludono gli animalisti.

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