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Case di riposo: avviata verifica su richiesta di cauzione ai pazienti

Franchetto (IdV) presenta un'interrogazione sulla richiesta di cauzioni ai pazienti da parte delle case di riposo venete. Tra queste L'Israa di Treviso, che avrebbe aggirato la legge regionale con una modifica al regolamento

Case di riposo sotto la lente di ingrandimento della Regione Veneto. In particolare per quanto riguarda la richiesta di cauzioni agli ospiti delle strutture.

CAUZIONI ILLEGITTIME - Secondo la denuncia presentata dal capogruppo dell'IdV, Valerio Gustavo Franchetto, e dall'assessore alle Politiche sociali, Remo Sernagiotto, la metà delle case di riposo del Veneto continuerebbe a pretendere cauzioni dalle famiglie al momento del ricovero degli ospiti non autosufficienti, a dispetto dell'esplicito divieto imposto dalla legge regionale in vigore dallo scorso 9 agosto.

Con una interrogazione alla Giunta presentata in concomitanza dell'entrata in vigore del divieto, Franchetto ha sollevato il caso della sospetta inadempienza delle case di riposo, sulla base di segnalazioni e reclami raccolti da singoli e famiglie.

VERIFICHE - Da parte sua l'assessore Sernagiotto ha effettuato un primo sondaggio a campione tra i maggiori istituti residenziali di assistenza veneti (Ire di Venezia, Ira di Padova, Ipab di Vicenza, Iras di Rovigo, Israa di Treviso, Azienda Feltrina per i servizi alla persona del Bellunese e Iaa di Verona). Dei due istituti che hanno dato risposta, solo l'azienda feltrina risulta seguire la legge, mentre l'Israa di Treviso (623 ospiti non autosufficienti e un bilancio che supera i 22 milioni di euro), continua ad esigere il deposito di cauzione al momento dell'ingresso.

Secondo quanto è emerso, la direzione dell'Israa ha provveduto a una modifica del regolamento interno, trasformando dal 1 agosto trasforma la voce "deposito di cauzione" in "anticipo spese".

IN PROCURA - "Ringrazio il consigliere Franchetto per il suo atto ispettivo che ha dato avvio alla verifica - ha dichiarato l'assessore Sernagiotto, anticipando alla stampa la risposta formale che la Giunta darà all'interrogazione del capogruppo IdV - Domani porterò in Procura la delibera del consiglio di amministrazione dell'Israa di Treviso e il relativo regolamento, perché i magistrati verifichino se tali determinazioni rispettino le leggi regionali e nazionali e i principi costituzionali di eguaglianza e di non discriminazione nell'accesso alle strutture residenziali".

Sernagiotto ha inoltre annunciato di aver affidato alla propria direzione una verifica a tappeto sulla correttezza dei bilanci e il rispetto delle normative regionali da parte di tutte le 285 case di riposo convenzionate del Veneto.

DOVE FINISCONO I SOLDI? - "Voglio capire dove finiscono i soldi delle cauzioni versate sinora e che uso ne viene fatto", ha sottolineato Sernagiotto, chiosando: "Pensavo di fare l'assessore e non il Carabiniere, ma questa situazione va affrontata con coraggio e grande responsabilità, perché coinvolge almeno 25mila famiglie e vale oltre 480 milioni di euro del bilancio regionale".

DUBBI DA URIPA E ISRAA - Sernagiotto contesta anche il parere legale di cui si sono avvalse Uripa (l'associazione di "sindacato" degli istituti assistenziali) e Israa che, nel sollevare dubbi di costituzionalità sulla norma regionale, autorizza le case di riposo a rinviare l'applicazione del divieto di cauzione in attesa di un eventuale pronunciamento dei giudici della Consulta.

"Un parere, pagato con i soldi degli anziani, che fa inorridire qualsiasi avvocato neolaureato o giurista di prima nomina - ha commentato l'assessore - Se davvero Uripa avesse avuto dubbi di costituzionalità sull'articolo 19 della legge 13 che abbiamo approvato lo scorso aprile, recependo l'emendamento Franchetto, avrebbe dovuto sollevare ricorso".

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