Covid, il Pd: «In Veneto incidenza e terapie intensive da zona arancione»
I consiglieri regionali del Partito Democratico usano l'ultimo report pubblicato da Fondazione Gimbe per attaccare la giunta Zaia: «Non basta cambiare la definizione di "positivo" per risolvere i problemi»
«Il Veneto ha numeri da zona arancione non solo per l’incidenza di contagiati ogni 100mila abitanti, ma anche e soprattutto per l’occupazione delle terapie intensive. Non basta auspicare una revisione delle regole così da non cambiare colore per risolvere i problemi». A dirlo, giovedì 13 gennaio, sono i consiglieri del Partito Democratico veneto commentando il report Gimbe che certifica come l’unico dato da zona gialla del Veneto sia quello dei posti letto in area non critica (25%).
«Modificare la definizione di positivo, escludendo i pazienti senza sintomi, come auspicato da Zaia, serve ad abbassare i numeri ma non è certo risolutivo perché rischiamo di lasciare ‘liberi’ tanti asintomatici consentendo al virus, grazie alle minori restrizioni, di continuare a correre. Il vero tema rimane quello dei posti letto e delle difficoltà della sanità pubblica. La priorità è potenziare la medicina generale anziché farla esplodere, i ringraziamenti ai medici del presidente Zaia per quanto doverosi lasciano il tempo che trovano. La Regione deve lavorare affinché in tutto il Veneto si avvii un’interazione tra pubblico e privato convenzionato, anziché una divisione di servizi che costano al pubblico e rendono al privato. Dopo due anni - concludono - avrebbe dovuto essere evidente la necessità di un tavolo serio con la medicina generale e le diverse professionalità per cambiare strategia formativa ed organizzativa».