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Salute

Zaia contro gli allarmismi: «Serve prudenza per evitare una nuova emergenza sanitaria»

Il presidente della Regione nel corso del punto stampa di oggi ha commentato i dati: «Le terapie intensive sono aumentate di un terzo, ma non c'è emergenza sanitaria»

«Al momento non c'è emergenza sanitaria negli ospedali veneti, ma si comincia a sentire un po' di pressione perché abbiamo 362 ricoverati, di cui 41 in terapia intensiva. Stiamo monitorando e stiamo aggiornando il Piano di Sanità Pubblica che avremo entro qualche giorno. Ed ai cittadini faccio un appello: usate le mascherine». Così il Presidente della Regione Luca Zaia ha sintetizzato i temi da lui toccati oggi, 13 ottobre, nel periodico punto della situazione sull'emergenza coronavirus in Veneto.

Un punto della situazione iniziato, come al solito, dalla lettura del bollettino delle 8 di questa mattina, a cui Zaia ha aggiunto anche il dato sugli asintomatici: «Su 6.655 positivi in Veneto, solo 224 sono sintomatici - ha detto il presidente regionale - Significa che, attualmente, circa 97 positivi su 100 non hanno sintomi». Inoltre, è stato approfondito anche il dato sui pazienti in terapia intensiva. «Circa un terzo di loro - ha spiegato Zaia - è entrato in ospedale, finendo direttamente in terapia intensiva. Gli altri due terzi sono pazienti passati prima per le malattie infettive, le pneumologie e le terapie sub-intensive e che hanno avuto bisogno di cure più intensive. Vi posso comunque garantire che c'è preoccupazione. Una preoccupazione che però non è data da un'emergenza ospedaliera».

E di fronte ad una curva di crescita, ancora gestibile, dei contagi e dei ricoveri, la Regione Veneto punta sulla programmazione. «Nel giro di pochi giorni sarà concluso il nuovo Piano di Sanità Pubblica - ha annunciato Zaia - Sarà un piano anche ospedaliero e ho voluto che fosse basato su step, in modo tale da sapere quali misure far scattare a livello ospedaliero al superamento di determinate soglie. Ed ho chiesto che in questo piano fosse ancora di più incentivata la fase di testing. I test sono infatti fondamentali e sono il primo servizio che forniamo ai cittadini. E sono anche in evoluzione, per questo il piano dovrà essere molto ricettivo rispetto alle novità».

Infine, Zaia ha anche commentato l'ultimo decreto del presidente del consiglio Giuseppe Conte: «È stata accolta la mia richiesta per essere ancora più veloci nell'utilizzo di test innovativi e sono soddisfatto per la diminuzione dei giorni di quarantena, che finirà con un solo tampone e non più con il doppio. Però le nostre osservazioni al testo del decreto non sono state accolte e spero che vengano fatte delle modifiche. Noi chiedevamo un po' di buon senso e soprattutto un intervento per tutte quelle attività economiche che saranno penalizzate da queste norme. Io continuo a dire che dietro ad ogni provvedimento restrittivo nei confronti di alcune attività ci deve essere un provvedimento economico di sostegno a quelle attività».

In ogni caso, i contagi aumentano, per quanto il 97% dei positivi al Covid-19 continui ad essere asintomatico. Nonostante questo, però, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, continua a predicare calma pur invocando il massimo rispetto delle regole per tenere a bada questa nuova ondata di contagi. «Se questo dovesse essere un trend rischiamo di andare incontro ad una emergenza sanitaria. Anche perché - ha continuato Zaia - oltre le 1000 terapie intensive non riusciamo ad andare». Queste dichiarazioni arrivan infatti a margine del bollettino Coronavirus di Azienda Zero di oggi (dato riferito alle 8 della mattina), il quale conferma il trend dei casi di positività al Sars-Cov-2: oggi si registrano infatti 254 nuovi casi di contagio in Veneto, di cui 50 in provincia di Treviso. Nel nostro territorio il numero degli attualmente positivi sale quindi a 1374 (la maggior parte dei quali asintomatici), mentre in regione il numero ha toccato quota 6655. Per quanto riguarda gli isolamenti, poi, sono 11.683 in Veneto di cui 3.705 positivi, e la maggior parte (oltre 6mila) sono contatti di positivi. In serata, poi, sono state riscontrate delle positività nell'ambito calcistico provinciale: sono stati infatti trovati 6 positivi in tre squadre, una delle quali di amatori e uno del cluster di Basalghelle. Per quanto riguarda poi le scuole, in quarantena ex novo sono entrate una classe superiore del distretto di Pieve di Soligo ed una classe elementare del distretto Asolo.

«Inoltre, ai medici di base del Veneto abbiamo dato la facoltà, di poter disporre, gratuitamente di tamponi rapidi per i loro pazienti. Ad oggi su 3.700 medici di base del Veneto hanno accettato 415, pari al 15% del totale. Non posso che ribadire loro il mio appello a utilizzare questa offerta della Regione di tamponi rapidi da fare ai loro pazienti. Ho poi detto no al braccialetto per il controllo delle persone. Ce li hanno proposti, per la biosorveglianza, è chiaro che possono anche essere georeferenziati e vedere se uno in quarantena si sposta: ho detto di no. Ma alle persone bisogna sì lasciare libertà, ma c'è bisogno di senso civico» conclude Zaia.

Ricoveri in ospedale

La situazione negli ospedali rimane pressochè invariata rispetto ai giorni scorsi, con un decremento di 3 unità per quanto riguarda i ricoverati positivi in aree non critiche, oggi 272, 33 sono invece i positivi che si trovano in Terapia intensiva. Guardando ai ricoveri, sono dunque attualmente 403 i pazienti in cura negli ospedali veneti, dei quali 305 positivi (33 gravi) e 98 negativizzati (8 in terapia intensiva). In provincia ci sono invece 19 persone ricoverate al Ca' Foncello di Treviso e 13 a Vittorio Veneto.

Casi di positività nelle province venete

Di seguito, il numero di persone attualmente positive in tutte le province venete e la variazione di casi rispetto alle 17 di ieri, 12 ottobre. Il maggior numero di nuovi contagi si registra a Treviso (+50), seguite da Verona (+48).

  • Padova: 886 (+29)
  • Treviso: 1374 (+50)
  • Venezia: 1271 (+44)
  • Verona: 1106 (+48)
  • Vicenza: 938 (+47)
  • Belluno: 565 (+28)
  • Rovigo: 101 (+5)

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