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Covid, medico contagiata diventa bersaglio dei negazionisti: insulti e minacce social

È la storia di Adele Di Costanzo, trevigiana e medico Usca per l'Ulss 8 Berica: «Vedo città devastate dall’ignoranza. Il sonno della ragione genera mostri»

Adele Di Costanzo, trevigiana, un passato da miss e un presente in corsia. Il Covid l'ha portata in prima linea, ad agosto ho deciso di chiudere lo studio e di interrompere momentaneamente il lavoro della medicina estetica e nutrizione per fare servizio di task force Covid e continuità assistenziale. Lavoro che l'ha portata a contagiarsi. «La settimana scorsa sono stata ricoverata per Covid - ha raccontato sui social la dottoressa impiegata come Usca per l'Ulss 8 ad Arzignano (VI) - Sono quindi passata dall’altro lato. Alla faccia che il Covid non colpisce i giovani e sono tutti asintomatici». Una storia comune a molti medici che si sono contagiati ma quello che ha dell'incredibile è come queste persone siano spesso bersaglio dei negazionisti.

«Ancora è incredibile come esistano negazionisti - spiega la giovane medico - persone che sono passate da “medici eroi” a danneggiare 70 auto di medici ed infermieri davanti agli ospedali. Persone che si fanno in 4 per i cittadini con un rischio enorme, nonostante le protezioni. Vedo città devastate dall’ignoranza, che per stare vicino ai gestori di bar e ristoranti devastano bar e ristoranti stessi. È un periodo nero per tutti e la classe politica di certo non prende scelte facili. Importante è non farsi prendere dal panico e seguire le evidenze scientifiche. Il sonno della ragione genera mostri».

«A chi mi dice che sono portavoce di terrorismo - continua - mi sembra un post contro il negazionismo si ma anche e soprattutto contro la maleducazione e la mancanza di rispetto! Sono vicina a tutti i lavoratori autonomi (io stessa lo sono!) che sono in forte danno economico e alcuni costretti a chiudere. Da medico e quindi da persona di scienza però non posso negare e sostenere la mia posizione: il Covid c’è, esiste e non guarda in faccia a nessuno. Il problema è il crollo del sistema sanitario quando tutti i posti saranno occupati. Un sistema sanitario al collasso manda un paese al collasso, non potranno esserci cure anche per chi ha un altro tipo di patologia, o un incidente ecc. con questo non offro nessun tipo di soluzione socio politica nè tantomeno economica perche non di mia competenza».

«Esprimo semplicemente vicinanza a chi sta male e a chi sta fisicamente bene ma è in difficoltà e ribadisco l’importanza della riflessione e del rispetto - conclude la giovane medico - Cose che si sono perse. Inoltre per chi mi blocca e fa il leone da tastiera: è questo il problema di esprimersi in un mondo virtuale. Tieni solo ciò che vuoi, appena vedi qualcosa che ti spiazza, che non vuoi sentire, elimini e vai. In questo modo il cervello si atrofizza e determinate aree sono iposviluppate e prive di collegamento. Ecco. Così ci si impoverisce di sentimenti e di capacità critica e si perde plasticità neuronale. Bah».

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