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Novembre mese della prevenzione urologica, i consigli dell'esperto

Il cancro alla prostata ha la stessa incidenza del cancro alla mammella nella donna. La stima viene dall’ AIOM, l’Associazione Italiana Oncologia Medica che ha preso in esame il periodo 2010-2015. Prostata e mammella rappresentano le sedi più frequenti di tumore rispettivamente nei maschi e nelle femmine, e la probabilità di ammalarsi nell’età che va da 0 ad 84 anni è la stessa ed è pari a 1 su 9. Si stima, inoltre, che nel 2019 in Italia verranno diagnosticati complessivamente circa 371.000 nuovi casi di tumore maligno. Negli uomini prevale proprio il tumore della prostata che con i 37.000 casi previsti rappresenta il 19% di tutti i tumori che verranno diagnosticati, in aumento dell’1% rispetto a quanto era stato previsto l’anno precedente.

Nonostante questo in Italia, la mortalità di cancro alla prostata negli uomini, nel periodo 2010-2015, è pari all’8% contro il 27% del tumore al polmone che è al primo posto tra le cause di morte oncologiche maschili. Un ruolo importante ce l’ha la prevenzione con la diagnosi precoce e la cura. Nelle sue fasi iniziali, il cancro alla prostata, non mostra alcun sintomo obiettivo che possa rappresentare un campanello d’allarme. Per questo motivo è importante la prevenzione effettuando, almeno una volta ogni 12 mesi, una visita urologica di controllo ed un dosaggio del PSA a partire dall’età di 50 anni, anticipando lo screening all’età di 45 anni in caso di familiarità. Importanti passi avanti si sono fatti per ciò che riguarda la diagnosi precoce e la chirurgia del carcinoma della prostata. Un punto di svolta viene con l’introduzione della Risonanza Magnetica multiparametrica della prostata e la biopsia Fusion. 

«Si tratta di una nuova tecnica, inserita nel 2018 nelle linee guida europee -ha detto il dottor Carmelo Morana primario di Urologia della Casa di Cura “Giovanni XXIII”- che consente la visualizzazione del focolaio tumorale mettendo insieme le immagini ecografiche, in corso di esame bioptico, con quelle della risonanza magnetica garantendo così una diagnosi precisa. Una cosa è importante sapere- continua il dottor Morana- che di cancro della prostata si può guarire. In funzione dello stadio della malattia, l’età e lo stato di salute del paziente si possono effettuare diversi trattamenti che vanno dalla terapia medica ormonale, alla radioterapia, al trattamento chirurgico (prostatectomia radicale) attraverso il Robot Da Vinci che nella maggior parte dei casi riesce a salvaguardare le funzionalità maschili come l’erezione e le funzioni urinarie».

Per questo motivo la casa di cura “Giovanni XXIII” di Monastier, anche quest’anno in occasione di novembre, mese della prevenzione urologica ha messo in atto una serie di iniziative per sensibilizzare la sfera maschile. Un incontro rivolto alla popolazione si terrà sabato 23 novembre alle ore 17.00 presso l’auditorium della scuola media di Zenson di Piave. Durante l’evento, organizzato dal Comune, dalla Pro Loco e dall’Avis di Zenson, il dottor Carmelo Morana, primario di Urologia della Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier parlerà della “Prevenzione e diagnosi precoce del tumore alla prostata”. Un altro seminario informativo per illustrare l’evoluzione tecnologica sia nella diagnosi che nella cura delle malattie urologiche si terrà invece a fine novembre, sempre alla “Giovanni XXIII” ed è rivolto ai medici di base.

La colica renale, l’incontinenza urinaria, il deficit erettile, l’ematuria o disturbi del basso apparato urinario (urinare spesso e/o con urgenza, alzarsi di notte per urinare, getto urinario debole) sono campanelli d’allarme urologici che il maschio non può sottovalutare, soprattutto se compaiono al di sotto dei 50 anni. Se poi sono presenti fattori di rischio potenziali come ipertensione, diabete, colesterolo alto o si fa poca attività fisica, si fuma o si è sottoposti ad uno stile di vita stressante, è essenziale fare una visita di controllo già a 40 anni.

L’ipertrofia prostatica benigna è invece una delle patologie urologiche più diffuse. Può essere operata attraverso differenti tipi di laser che permettono, per via endoscopica (cioè introducendo gli strumenti attraverso il canale urinario), di affrontare volumi prostatici importanti riducendo di conseguenza il tempo del mantenimento del catetere, le infezioni e i sanguinamenti post operatori. L’ultimo decennio ha segnato un’evoluzione importante delle tecniche urologiche, garantendo al paziente una diagnosi più appropriata ed un trattamento, ove necessario, più mirato e con meno impatto sulla sua qualità di vita. Ciò che è importante fare, però, è non sottovalutare i sintomi e sottoporsi regolarmente ad esami di controllo.

Linee guida per una corretta prevenzione in ambito urologico vengono dalla Società Italiana di Urologia (SIU) che ha stilato delle semplici regole da adottare: bere con regolarità un'adeguata quantità di acqua, almeno un litro e mezzo ad intervalli regolari durante tutta la giornata e scegliere un’acqua oligominerale, leggera, a basso contenuto di sodio e diuretica, che possa facilitare la funzionalità renale. Seguire una corretta alimentazione limitando il consumo di grassi animali, birra, insaccati, spezie, pepe, peperoncino, alcolici e superalcolici, caffè, privilegiando, al contrario, i cibi contenenti sostanze antiossidanti quali la vitamina A, C e E.

E’ importante inoltre prestare attenzione ad eventuali perdite involontarie di urina senza trascurare il minimo episodio di incontinenza urinaria, sia sotto sforzo che a riposo. Se si dovessero evidenziare delle sangue nelle urine è necessario un consulto con l'urologo perché anche un singolo episodio di ematuria può rappresentare un sintomo precoce di gravi patologie dell'apparato urogenitale. E’ importante inoltre ricordare che, nella vita di coppia, l’infertilità dipende nel 50% dei casi dal maschio. Per questo è consigliabile, in previsione di una gravidanza desiderata, eseguire un esame del liquido seminale perché eventuali alterazioni possono mettere in evidenza patologie che, se trattate in tempo, sono risolvibili. La prevenzione urologica deve iniziare fin dalla tenera età. Dopo la nascita è necessario che il pediatra controlli la normale conformazione dello sviluppo dell'apparato genitale del bambino e, successivamente, nelle varie fasi della vita pubertà, età adulta e terza età effettuare una visita urologica.

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