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Salute

No vax tra i sanitari in ospedale e nelle Rsa: «Vaccinarsi è un dovere etico»

Dopo gli ultimi casi di contagi nelle case di riposo a causa di operatori non vaccinati, l'Ulss è pronta ad intervenire per sospendere chi non si adegua all'attuale situazione pandemica

«Infermieri, medici e operatori sanitari devono essere assolutamente vaccinati, per un dovere sia etico che morale. E' scandaloso che chi deve tutelare la propria vita e quella degli altri rimanga al suo posto se non si vuole vaccinare. Come Ulss 2 siamo dunque pronti a prendere qualsiasi decisione possibile per tutelare la salute pubblica, soprattutto quella degli anziani». Parole, queste, del Direttore Generale dell'Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi. Il tema dei sanitari che rifiutano la vaccinazione per il Covid, infatti, è entrato nel dibattito pubblico dopo alcuni casi dove dei pazienti sono risultati contagiati in strutture sanitarie dove erano al lavoro operatori che avevano in precedenza rifiutato la propria dose.

Solo nella Marca, ad esempio, negli ultimi giorni si sono verificati dei mini focolai Covid in Casa Fenzi a Conegliano (oggi con 10 positivi registrati), alla Casa Amica di Fregona (7 contagiati) e alla Casa del Clero di Treviso (2 sacerdoti in quarantena, oltre ad una infermiera). In tutti questi casi il virus è stato portato nelle strutture dall'esterno, da operatori non vaccinati, chi per scelta e chi per motivi legittimi di salute. Su quasi 6mila operatori in servizio nelle 54 case di riposo della Marca, infatti, sono circa mille quelli che non si sono ancora vaccinati, dunque il 20% circa del totale. Numeri importanti anche se, come ribadito dal Dg Benazzi, la maggior parte di questi sono solo in ritardo sulla tabella vaccinale, mentre rimangono comunque tutto sommato limitati i casi di veri e propri no vax.

Sul punto, però, Benazzi osserva che è comunque necessario «inserire una norma per cui chi si rifiuta di vaccinarsi poi possa essere legalmente spostato a svolgere un'altra mansione. Oggi lo stiamo già facendo, anche se con fatica perché comunque vuol dire togliere forza lavoro diretta in ambito sanitario, ma purtroppo non abbiamo scelta visto che non possiamo rischiare la salute di pazienti e anziani. A questo punto non ci resta che sperare nelle decisioni che nelle prossime ore dovrebbe prendere in tal senso il Governo, come il vaccino obbligatorio per tutti i sanitari (e operatori socio-sanitari) e stipendio sospeso a chi rifiuta».

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