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Salute Monastier di Treviso / Via Papa Giovanni XXIII

Ospedale Giovanni XXIII, nuova risonanza magnetica con intelligenza artificiale

Nuovo salto di qualità nella diagnostica e un prestigioso invito al convegno Siemens. I radiologi della casa di cura di Monastier chiamati a relazionare a Milano. Ecco come funziona il nuovo macchinario

L'ospedale "Giovanni XXIII" di Monastier continua a essere punto di riferimento per l'innovazione e l'eccellenza medica. L'arrivo della nuova risonanza Magnetom Sola BioMatrix della Siemens consolida la posizione all'avanguardia della casa di cura.

La nuova risonanza Magnetom Sola BioMatrix, arrivata direttamente dalla Germania dopo una giornata di viaggio, è stata accolta con entusiasmo dal personale sanitario, che ha dimostrato il grande senso di appartenenza e amore verso la missione che svolgono. La nuova RM, che rappresenta un vero e proprio salto di qualità nella diagnostica con la sua capacità di adattarsi alle caratteristiche anatomiche del paziente, offre una maggiore rapidità nell'acquisizione dell'esame, compensando gli artefatti da movimento tanto da riuscire a effettuare anche la diagnostica cardiaca, un esame estremamente complesso per studiare il cuore dal punto di vista sia morfologico che funzionale.

Come funziona

Questo sistema, di ultima generazione, consente di ottenere immagini di altissima qualità per una vasta gamma di tipologie di esami, che spaziano dalle scansioni neurologiche a quelle addominali e articolari, coprendo tutti i campi diagnostici. La risonanza Magnetom Sola BioMatrix è dotata di sensori respiratori integrati, in grado di rilevare automaticamente lo schema respiratorio del paziente. Questa caratteristica aiuta l'operatore a valutare la capacità del paziente di trattenere il respiro, consentendo di selezionare la strategia più efficace per completare l'esame senza la necessità di ripeterlo.

Momento arrivo RM presso Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier

Un altro vantaggio significativo è rappresentato dal sistema di specchi installato, che consente al paziente di osservare all'esterno del tunnel, grazie a un ambiente molto illuminato e ventilato. Questa caratteristica contribuisce a limitare la sensazione di claustrofobia, rendendo l'esame più confortevole. L'importanza dell'innovazione nella Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” è stata riconosciuta a livello internazionale. Il primario di Radiologia, Dottor Mauro Gallo e la Dottoressa Teresa Arcadi, Responsabile del Servizio di Imaging Cardiovascolare, sono stati invitati come relatori al prestigioso convegno internazionale della Siemens, che si terrà il 18 e 19 maggio a Milano. La loro partecipazione testimonia l'elevato livello di competenza e professionalità presenti nella struttura. Grazie alla presenza di risonanze ad alto livello tecnologico, tra cui la nuova risonanza Magnetom Sola BioMatrix, il Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” continua a offrire ai propri pazienti servizi diagnostici all'avanguardia, sia per i ricoverati che per gli esterni, sia nel contesto del sistema sanitario che in ambito privatistico.

I commenti

«Siamo consapevoli delle esigenze particolari dei pazienti che affrontano varie patologie e stiamo lavorando per offrire loro le migliori cure possibili investendo in modo costante per fornire sempre più servizi di cura della persona - spiega l'amministratore delegato del “Giovanni XXIII” Gabriele Geretto -. Ci adoperiamo costantemente assieme a tutto il personale medico, infermieristico, ausiliario e amministrativo per assicurare a tutti i pazienti, in un ambiente sicuro, accogliente e confortevole, il miglior trattamento di cura. Vi è anche l'impegno a rendere la struttura orientata quanto più possibile alla persona e alle sue esigenze, non solo quelle di natura sanitaria, ma anche quelle di natura psicologica e sociale, in un contesto di miglioramento continuo del grado di umanizzazione» conclude Geretto.

«La tecnologia avanzata di questa risonanza, basata su meccanismi di intelligenza artificiale, semplifica e minimizza le interazioni dell'operatore con la macchina, rendendo il test più fluido durante la fase di acquisizione - conclude il primario di Radiologia, il dottor Mauro Gallo -. Inoltre, in un periodo post pandemico, in cui è necessario accelerare sugli esami diagnostici, i pazienti potranno beneficiare di una diagnosi più tempestiva e di un percorso di cura più rapido ed efficiente».

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