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Salute

Ticket sanitario, i sindacati: «Vanno sospese subito le scadenze»

Scadenza al 31 marzo per la richiesta di esenzioni in base al reddito. L’allarme dello Spi Cgil: Si rischia di lasciare scoperta la diffusione del contagio, in particolare tra gli anziani

Esenzioni per reddito dei ticket sanitari per i titolari di assegni sociali, per età e per disoccupazione, la scadenza per certificare il proprio stato reddituale è fissata al 31 marzo.

Una data secondo lo Spi Cgil di Treviso impossibile da rispettare alla luce del decreto del Governo che limita la circolazione per motivi non strettamente necessari. «Se la data non viene subito prorogata saranno decine di migliaia i cittadini che rischiano di non poter beneficiare delle agevolazioni. Trevigiani, in particolare anziani, che non devono muoversi di casa fino al 3 aprile per recarsi negli uffici dei Distretti Sanitari del territorio, anche al fine di tutelare la salute dei lavoratori che vi operano». Afferma Paolino Barbiero, segretario generale Spi Cgil di Treviso, allarmato per la situazione. A rischio di perdita dell’agevolazione o, peggio, di incorrere nel contagio o esserne veicolo, sono, se non si cambia la scadenza, gli over 60 titolari di pensione al minimo appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo lordo fino a 8.263 euro; gli over 65 (e minori di 6 anni) appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo lordo fino a 36.152 euro; gli over 65 (e familiari a carico) beneficiari di assegno sociale; gli appartenenti a nuclei familiari con reddito complessivo lordo fino a 29mila euro per il pagamento in misura ridotta (ovvero 5 euro) della quota fissa della ricetta medica per le prestazioni ambulatoriali; i disoccupati appartenenti a nuclei familiari con reddito complessivo lordo fino a 8.263 euro (estesa anche ai familiari). «La Regione del Veneto si attivi subito – richiama con forza Paolino Barbiero – vengano prorogati i certificati in essere e si differisca a data da definire la scadenza per la nuova presentazione della richiesta. Solo così scongiureremo la possibilità di diffusione del contagio in atto e, a cessato allarme e in situazione di tutela della loro salute, metteremo i lavoratori dei Distretti Sanitari del territorio nelle condizioni di offrire quanto prima possibile il servizio di certificazione del reddito ai trevigiani che ne hanno necessità».

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