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Salute

Picco influenzale: «Ospedali impreparati, mancano risorse e personale»

Reparti intasati oltre lo standard di posti letto, FP Cgil: «Ormai una costante». Bloccata la programmazione sanitaria regionale del 2012 che prevedeva di attivare le strutture intermedie sul territorio per liberare i nosocomi

«Ogni anno la storia si ripete. Nonostante gli allarmi lanciati ancora una volta nulla si è fatto per evitare di ritrovarci nell’emergenza. Pronto Soccorso intasato, persone che nei corridoi dei nosocomi trevigiani aspettano un posto letto in barella, reparti pieni oltre misura e oltre il numero di posti letto previsti e cronica mancanza di personale». Questo è il drammatico quadro disegnato da Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL Treviso, che punta il dito verso coloro che hanno la responsabilità di gestire e organizzare la Sanità in regione provocando ricadute sulle Ulss provinciali e sulle condizioni di lavoro per migliaia di persone.

«Se il picco influenzale sta determinando ulteriori ricoveri nelle medicine del territorio, nell’ultimo anno i posti letto occupati stabilmente a Treviso sono rimasti tra i 56 e i 62 in media, non rientrando mai in quelli che dovrebbero essere i parametri standard per garantire un buon servizio all’utenza e non aggravare il personale ospedaliero di surplus di lavoro. E così - spiega Ivan Bernini - i posti letto bis e ter sono ormai una costante mentre gli standard di personale sono rimasti invariati, ben al di sotto dei già bassi 190 minuti di assistenza previsti dalla Regione. Standard che la Regione Veneto sa bene essere insufficienti - sottolinea Bernini -, come sa bene che nulla ha fatto per attuare quella programmazione datata 2012 che prevedeva le strutture intermedie, come sollievo e alternativa ai ricoveri impropri ospedalieri, e che avrebbe dato risposta alle emergenze, come quelle influenzali che colpiscono gli anziani in particolare. Cosa sta facendo il sottosegretario alla salute? Si è dimenticato del Veneto? Quand’era assessore regionale rivendicava risorse e personale. Oggi che ha un incarico di governo non se ne cura più, anzi: tagliare risorse e non investire su nuovo personale è l’agire anche di questo Governo. Visto che il personale integrato nella scorsa estate per potenziare le medicine corrisponde né più né meno a quello cessato, con quali risorse e con quale personale allora Regione e ULSS vogliono attivare un nuovo reparto? - si chiede Bernini -. Serve personale e programmazione nei reparti: medici, infermieri e operatori socio sanitari. Non la smetteremo mai di segnalare queste situazioni intollerabili per l’utenza e per i lavoratori - conclude Bernini - non escludendo, vista l’assenza di risposte e l’elusione dei problemi, di arrivare al punto di denunciare chi ha responsabilità per interruzione di pubblico servizio».

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