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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

Pet therapy a domicilio per i pazienti dell'onco-ematologia pediatrica di Treviso

Il progetto "Coccole pelose", sostenuto dall’Associazione Italiana Leucemie (AIL) prosegue, nel rispetto dei protocolli per ev

L’attività di Pet Therapy per i pazienti dell’Unità Operativa Semplice di Ematologia Pediatrica del Ca’ Foncello di Treviso si è trasferita “a domicilio” per far fronte alle restrizioni legate al Covid-19. Sospese le attività in ospedale a causa della pandemia, il progetto "Coccole pelose", sostenuto dall’Associazione Italiana Leucemie (AIL) prosegue, nel rispetto dei protocolli per la SARS Cov-2, nella forma di percorsi strutturati con obiettivi specifici e personalizzati per età e bisogni specifici. «L’operatore - spiega il dr Paolo Grotto, responsabile dell’Unità Operativa coinvolta - si reca, assieme al cane, a casa dei bambini e degli adolescenti con patologie sia ematologiche sia oncologiche. A domicilio vengono effettuate passeggiate, giochi, esercizi il cui obiettivo è quello di favorire l’accettazione delle limitazioni legate alla malattia e alla pandemia, ridurre lo stress, migliorare la qualità di vita sia del paziente che della famiglia».

Oltre che a domicilio l’attività prosegue anche a Roncade, presso il Centro Cinofilo “Amici del Cane Ranch”. Presso la struttura possono recarsi bambini ed adolescenti con parametri immunitari che ne consentano l’accesso. La proposta di attività sia educativa sia terapeutica viene rivolta, inoltre, ai fratelli dei pazienti, che risentono in modo significativo dello sconvolgimento della routine familiare che la diagnosi e il percorso di cura implica. «E’ molto importante poter proseguire le attività di Pet Therapy anche in questo periodo di isolamento e restrizioni per permettere a bambini e ragazzi che seguiamo di continuare a contare su esperienze motivanti e rinforzanti nell’affrontare i percorsi di cura – osserva il dr Grotto –. Per quanto riguarda gli adolescenti, in particolare, le attività proposte rappresentano un supporto e un’integrazione anche rispetto alla crisi evolutiva, connaturata all’età».

Dal 2016 l'AIL di Treviso sostiene l’ampio progetto di Interventi Assistiti con Animale chiamato "Coccole Pelose", che ha lo scopo di prendersi cura della qualità di vita e degli stati d'animo dei bambini e adolescenti, in cura presso la Pediatria del Ca’ Foncello. In particolare, il progetto "Ti sento", dedicato agli adolescenti affetti da malattia onco-ematologica, si propone di potenziare la "resilienza", cioè la capacità di far fronte in modo costruttivo a eventi difficili. Gli operatori lavorano sulla percezione e consapevolezza della corporeità, centrale in un contesto di adolescenza e anche di malattia, sulla capacità di riconoscere ed esprimere le sensazioni per fronteggiarle e trasformarle in emozioni essenziali per lo sviluppo e la maturità psicologica. La protagonista di questo processo è la relazione con gli operatori dell'équipe di emato-oncologia, ma soprattutto con gli animali, asini e cani, che fungono da veicolo emotivo-motivazionale e specchio di aspetti di sé. Trova il suo spazio in questo contesto tutto il nucleo familiare in un'ottica sistemica di cura.

Accanto a questo progetto, l’AIL sostiene le famiglie e diviene prezioso supporto finanziando anche l’Assistenza Domiciliare Integrata attiva presso l’unità operativa semplice di emato-oncologia pediatrica e offrendo strutture per soggiorni estivi delle famiglie sia al mare che in montagna. Infatti da quest’anno, accogliendo la proposta e il contributo dell’Associazione “Margherita c’è ancora Vita”, l’AIL ha acquistato una casa a Duna Verde, provvedendo anche ad effettuarne la ristrutturazione, in modo tale che possa rispondere alle necessità ed esigenze dei bambini affetti da patologia oncologica.

«Ringraziamo di cuore l’AIL sezione di Treviso per i progetti in corso – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi -. Da anni è in atto, con loro, una preziosissima collaborazione, sempre nell’ottica di migliorare la qualità di vita dei bambini e delle loro famiglie».

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