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Salute

Donati all'Ulss 2 sei caschetti refrigeranti per "salvare" i capelli durante la chemioterapia

Sono stati donati dalla Lilt, garante del progetto che ha visto aderire oltre 100 parrucchiere

Sei caschetti refrigeranti, frutto di una gara di solidarietà avviata dalle parrucchiere e che ha avuto un riscontro oltre ogni previsione. A donarli oggi all’Ulss 2 è stata la Lega Italiana per la lotta contro i tumori che si è fatta da garante, gestendo la parte “istituzionale” del progetto “Beneficiamo bellezza”. Quattro i caschetti donati all’Unità Operativa di Oncologia dell’ospedale di Vittorio Veneto e due quelli collocati, invece, al nosocomio di Oderzo. I sei nuovi caschetti vanno ad aggiungersi ai quattro già in dotazione al Ca’ Foncello di Treviso: si tratta di apparecchi che permettono di ridurre sensibilmente la perdita di capelli nelle persone sottoposte a trattamento chemioterapico.

«Quest’iniziativa, per la quale ringraziamo le oltre cento parrucchiere che hanno aderito e la Lilt che si è fatta promotrice  e garante del progetto, è l’ennesima conferma di quanto importante sia, per la nostra Azienda e, più in generale, per il nostro territorio, la sinergia tra pubblico e privato – ha commentato il direttore generale, Francesco Benazzi - E’ grazie a sinergie come questa che da oggi possiamo offrire alle donne che affrontano il difficile percorso della chemio negli ospedali di Vittorio e Oderzo un supporto importante a livello psicologico». «L’entusiasmo e lo spirito di solidarietà di tante, tantissime parrucchiere del nostro territorio – ha osservato Alessandro Gava, presidente provinciale Lilt - permetterà ad altre donne di conservare i capelli durante la chemioterapia e di affrontare le cure e la vita di ogni giorno con meno sofferenza. E’ grazie al loro impegno che la Lilt ha potuto raccogliere i fondi necessari per raggiungere l’obiettivo di dotare i centri oncologici di Vittorio Veneto e Oderzo di questi caschetti refrigeranti».

«L’idea dei caschetti mi è venuta quando quanto mi sono trovata davanti alla necessità di rasare un’amica-cliente che doveva affrontare la chemio – ha raccontato Stefania Tosatto, titolare del Salone “3 Esse” di Mogliano e promotrice dell’iniziativa -. Grazie al supporto di chi aveva già esperienza con i caschetti, a Elisa testimonial d’eccezione, al passaparola e ai social siamo riuscite non solo a raccogliere in breve tempo fondi da donare all’Ulss ma, anche, a creare dei bellissimi rapporti tra tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa». «Il percorso della chemioterapia non è facile ma potermi guardare allo specchio, al mattino, e vedermi con i miei capelli anche quando mi sentivo uno straccio mi ha dato grande forza per andare avanti»: ha raccontato la “testimonial” Elisa Guarise, infermiera dell’Ulss 2 e tra le prime a sperimentare l’efficacia del caschetto.

La perdita dei capelli è uno degli effetti collaterali più comuni e traumatici provocati dalla chemioterapia, con un impatto negativo che si ripercuote sull’umore della paziente. I caschetti refrigeranti verranno utilizzati per le donne in trattamento chemioterapico adiuvante pre e post-operatorio. Si tratta di apparecchiature di abbassare la temperatura del cuoio capelluto in modo costante a 4 gradi centigradi durante il trattamento. La riduzione della temperatura porta a una vasocostrizione, e ciò rende minima la sostanza medicinale rilasciata nei follicoli piliferi. Inoltre la riduzione a livello metabolico riduce l’assorbimento delle sostanze da parte del follicolo pilifero. Alcune recenti ricerche confermano la buona risposta da parte delle pazienti, con una perdita dei capelli in alcuni casi dimezzata rispetto a quella registrata nelle pazienti sottoposte alla chemioterapia senza l’utilizzo del «casco».

«Il tumore spesso allontana dalla vita normale il paziente - hanno sottolineato i primari Salvagno e Lamon – poter mettere a disposizione delle persone in chemioterapia un’apparecchiatura che permetta loro di non perdere i capelli significa aiutare la donna non allontanarsi troppo dalla propria quotidianità». Per l’attività di supporto delle pazienti in chemioterapia che chiederanno l’utilizzo del caschetto la Lilt cerca volontari: chi fosse interessato può rivolgersi alle delegazioni delle sedi di Vittorio Veneto, Conegliano e Oderzo della Lega italiana lotta contro i tumori.

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