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Salute

Sms per vaccino anti Covid in ospedale: è tutta una truffa

Nelle ultime settimane si stanno moltiplicando i tentativi di truffa ai danni di anziani. Tra sms, WhatsApp e telefonate l'Ulss mette in allerti i cittadini

Raggiri ai danni di persone anziane contattate telefonicamente o via sms per un appuntamento di somministrazione di vaccino anti Covid presso la propria abitazione o direttamente in ospedale. E’ questo quanto emerge in seguito ad alcune segnalazioni pervenute alle Asl venete da parte degli stessi anziani contattati. Chiunque riceva telefonate o qualora qualcuno si presenti al domicilio, proponendo questo servizio, è certamente in atto una truffa tanto che sul fatto stanno indagando anche i Nas dei carabinieri. L’Azienda sanitaria trevigiana mette dunque in guardia i cittadini visto che la 'puntura' a casa è stata subito presa a espediente dai truffatori seriali per convincere ignari cittadini ad aprire loro la porta dell'abitazione sfruttando la scusa della vaccinazione anti-Covid. 

La truffa del codice a sei cifre, il raggiro corre su Whatsapp: come non farsi fregare i dati

Una nuova truffa corre poi su WhatsApp e sta spopolando anche in Veneto. Il raggiro del “codice a 6 cifre”, messo in atto sul noto servizio di messaggistica, sta interessando migliaia di utenti. Occorre dunque prestare massima attenzione per evitare brutte sorprese. L’allarme arriva da Consumerismo No profit, associazione dei consumatori specializzata in tecnologia, che segnala come la cyber-truffa in questione stia registrando un numero crescente di vittime in una sorta di catena di Sant’Antonio che si ingrossa di giorno in giorno.

Come funziona la truffa in questione

"La truffa del “codice a 6 cifre” sfrutta il codice univoco (costituito appunto da sei cifre) necessario per il trasferimento rapido dell’app di messaggistica quando si cambia smartphone o numero di telefono - spiega l’avvocato Piera Di Stefano, responsabile dipartimento diritto digitale dell'associazione - Gli utenti così ricevono un messaggio sul proprio telefonino da parte di un amico presente tra i contatti in rubrica - a sua volta già caduto nel tranello - che afferma di aver inviato per errore un codice tramite sms, pregando di rinviare i 6 numeri del codice stesso".

Chi asseconda la richiesta aprendo il link ricevuto via sms, però, apre la porta ai cyber-criminali che entrano nel profilo WhatsApp accedendo a dati personali, scoprendo codici di accesso a carte di credito e conti correnti e - non ultimo - alla rubrica, attraverso la quale pescano altre potenziali vittime con lo stesso stratagemma. "Una truffa pericolosissima che causa non solo il furto di identità, ma anche lo svuotamento di conti correnti e spese non autorizzate tramite carte e bancomat" conclude l'avvocato. Advertisement

Come evitare di cadere nelle truffe online

Proprio per aiutare gli utenti a non incappare nella truffa del codice a 6 cifre, ecco una guida pratica con i consigli da seguire per tutelare i propri dati personali: 

  1. Non fornire mai i propri dati personali per telefono o via mail, anche se chi ci contatta si qualifica come amico, conoscente, o operatore del nostro istituto bancario, e anche se ci viene richiesto di cambiare la nostra password perché si è verificato un tentativo di accesso anomalo al nostro conto online. 
  2. Non cliccare mai su link presenti in sms e mail che sembrano provenire da persone o enti (banche, società) a noi noti. Quei link possono contenere software malevoli in grado di impossessarsi di tutti i nostri dati, documenti, informazioni, presenti sui nostri device, o indirizzarci su siti-clone che, una volta raccolti i nostri dati personali e finanziari, spariscono nel nulla.
  3. Bisogna sempre proteggere i nostri account online, in tutti i siti o app su cui è possibile farlo, con la verifica in due passaggi o autenticazione a due fattori. In base a tale meccanismo, che vale anche per WhatsApp, dopo aver inserito la password viene inviato via sms un codice sul nostri telefonino e l’account sarà accessibile solo dopo averlo inserito. Occorre attivare, altresì gli alert, cioè le notifiche via sms o via mail di accessi anomali sui nostri account, da parte di dispositivi sconosciuti. Questi codici sono strettamente personali e non vanno mai condivisi. 
  4. Quando ci si deve disfare di documentazione cartacea che contiene dati ed informazioni personali, distruggerla evitando che possa essere ricomposta e quindi che si possa leggere riuscire a leggere il contenuto.
  5. Utilizzare i filtri privacy sui profili social personali e non pubblicare i propri dati, inclusi numeri cellulari e documenti identificativi, è sempre una buona idea. 
  6. Non inviare mai i propri documenti di riconoscimento o altra documentazione che contenga dati personali, bancari, di salute e simili, tramite piattaforme di messaggistica istantanea (WhatsApp, Messenger, Telegram etc.). 
  7. Evitare sempre di archiviare su dispositivo portatile (PC, smartphone o tablet) i propri documenti identificativi, sanitari, finanziari o bancari. Se necessario, archiviarli solo su PC “proteggendoli” con un codice di accesso. 
  8. In caso di smarrimento dei propri documenti identificativi o se si scopre di essere stati vittima di furto d’identità, recarsi immediatamente presso le forze dell’ordine, anche per impedire che ci siano ulteriori potenziali vittime della catena, nel primo caso per formalizzare la denuncia e nel secondo caso per sporgere querela.


 

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