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Oras, vaccinati i pazienti di Unità spinale e Gravi cerebrolesioni

La campagna vaccinale nell'ospedale di Motta di Livenza è stata concordata con l'Ulss 2. Fondamentale anche il coinvolgimento dei pazienti e dei loro familiari

Giovedì 22 aprile all'Oras di Motta di Livenza si è svolta la campagna di vaccinazioni anti-Covid per circa 50 pazienti degenti nell’Unità operativa di recupero e riabilitazione funzionale con le sezioni di Unità spinale e Gravi cerebrolesioni diretta dal dottor Humberto Cerrel Bazo. La campagna vaccinale interna è stata fortemente voluta da Oras e concordata con l'Ulss 2. Ma in questa campagna è stato fondamentale anche il coinvolgimento dei pazienti e dei loro familiari, grazie ad un percorso di preparazione e informazione che ha incluso anche l’equipe medica e dei professionisti impegnati nel reparto. E' stato necessario, infatti, operare uno studio specifico su ogni paziente, e in seguito, data l’impossibilità in alcuni casi di ottenere l’approvazione direttamente dai degenti a causa delle loro situazioni cliniche, rivolgersi a famigliari e caregiver, fornendo loro tutte le informazioni sull’argomento vaccinale.

L’esperienza viene raccontata dal dottor Guido Sattin, direttore sanitario di Oras: «Nella nostra struttura abbiamo individuato 25 pazienti nelle condizioni di non poter esprimere il proprio consenso ed abbiamo agito nella maniera che abbiamo ritenuto più corretta, cercando i parenti, parlando con loro, informandoli e avviando la somministrazione del vaccino acconsentita dal direttore sanitario, come previsto dalla legge. Le 25 telefonate ci hanno permesso di tastare il polso della qualità del nostro lavoro così come è percepita dai famigliari. Oltre a richiedere il loro consenso alla vaccinazione ed affidarsi con fiducia ai medici per le scelte cliniche, abbiamo ricevuto tanti complimenti per la qualità e l’umanità delle cure: stiamo vivendo un momento in cui tutti, famigliari ed equipe, lottiamo contro un avversario comune, e le parole di stima che abbiamo ricevuto hanno rafforzato emozione e partecipazione all’interno del reparto in tutta la squadra medica e infermieristica».

Conclude l’amministratore delegato, Francesco Rizzardo: «In tutto abbiamo somministrato 41 vaccini. Il metodo di studiare caso per caso l’opportunità di procedere su ogni paziente ci ha consentito anche di richiedere all’Ulss non nolo la dose per il degente, ma anche quella per i caregiver famgliari e accompagnatori, senza sprecare dosi inutilmente, applicando comunque tutte le normative in vigore. Ma l’attestato più significativo è che l’Unità operativa di recupero e riabilitazione funzionale, per i suoi pazienti e per i parenti, è riconosciuta come di alta qualità oltre che di alta specializzazione.

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