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Salute

Covid in Veneto, Zaia: «Da lunedì entriamo in zona arancione»

Preoccupano le varianti: «Il virus sta mutando e ora colpisce anche i giovani. Inoltre, la proiezione del nostro indice Rt è davvero preoccupante. Per le scuole decidiamo lunedì»

«Gli ultimi dati sui contagi da Covid dicono che da lunedì entriamo ufficialmente in zona arancione». Ad annunciarlo, durante il consueto punto stampa da Marghera (VE), è il Governatore del Veneto Luca Zaia accompagnato oggi dall'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e da Francesca Russo, dottoressa del Servizio di Igiene e Prevenzione della Regione Veneto. 

«Siamo vicini alle 10mila vittime da inizio pandemia. Non è questione di fare i tragici, ma bisogna guardare i numeri. Al momento abbiamo eseguito 3.316.833 test rapidi e nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.505 positivi. Con questi risultati sono ben 150 mila i nuovi positivi potenziali. Dobbiamo dunque evitare ogni forma di assembramento e per questo faccio un accorato appello agli anziani e ai pensionati: programmate con anticipo la spesa in orari lavorativi per evitare le fila alle casse, per rispetto alla salute di tutti! - continua Zaia - Ripeto, poi, che bisogna continuare a usare la mascherina, non è un optional. Siamo difatti davanti ad una mutazione del virus, speriamo l'ultima, che è molto più contagiosa della versione originale. E' un problema però di tutta la comunità nazionale, non solo del Veneto. Basti pensare che in Emilia Romagna hanno avuto 600 nuovi ricoveri solo nell'ultima settimana».

«Sono molto preoccupato per la salute dei cittadini - conclude il Presidente del Veneto - Oggi la proiezione dell'incidenza dell'Rt della prossima settimana è allarmante. Inoltre, in Veneto abbiamo 1.300 pazienti Covid, come due interi ospedali di provincia. Ringrazio quindi i singoli sindaci per ogni ordinanza anti assembramento che faranno, perché ciò dimostra un forte legame con la tutela della salute pubblica. Tenete poi conto che il virus ora guarda anche ai giovani in quanto si sta adattando, tanto che l'età media dei contagiati si sta abbassando». Infine, un accenno alla possibile chiusura delle scuole di ogni ordine e grado a partire dalla prossima settimana:  «Per ora non abbiamo fatto alcuna ordinanza, ma l'area arancione ci lascia poche possibilità. Non sarà una valutazione discrezionale della Ragione, ma una scelta oculata e basata su evidenze scientifiche. Se sarà necessario chiudere tutto il comparto dell'istruzione per salvare le vite dei più giovani, lo faremo!».

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