rotate-mobile
Scuola Montebelluna

Un cimitero da vivere: a Montebelluna sei giornate di laboratorio teatrale di comunità

Lo scopo, col coinvolgimento dei giovani, è stato quello di ripensare al riuso dell’area abbandonata facente parte del vecchio cimitero di Santa Maria in Colle

Si è chiuso martedì, con un’azione artistico-performativa itinerante, il laboratorio teatrale svolto dall’attrice e maker culturale Roberta Biagiarelli nell’ambito del progetto “Un cimitero da vivere”, promosso dall’associazione Levi Alumni e finanziato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani con i finanziamenti europei del programma European Solidarity Corps. Il progetto, che ha visto tra le sue azioni giornate di pulizia con gli Alpini, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche e concerti, si pone lo scopo, attraverso il coinvolgimento dei giovani e della popolazione interessata, di ripensare la vocazione e il riuso dell’area abbandonata facente parte del vecchio cimitero di Santa Maria in Colle a Montebelluna. A livello operativo, la gestione è in capo all’associazione CombinAzioni, nata nel 2020 come spin-off di Levi Alumni per promuovere attività culturali e organizzare l’omonimo festival, che nell’edizione 2017 per la prima volta propose un concerto all’alba all’ex-cimitero con Mario Brunello, il primo di una serie di artisti che negli anni sono stati coinvolti per agire in questo luogo. 

Tra questi, grazie all’iniziativa di CombinAzioni, vi è ora Roberta Biagiarelli, attrice, autrice e documentarista che si dedica con slancio alla ricerca, produzione e interpretazione di temi sociali, storici e politici. È interprete tra gli altri degli spettacoli A come Srebrenica, Reportage Chernobyl, Resistenti, Il poema dei monti naviganti e ha prodotto i documentari Souvenir Srebrenica, La neve di giugno e La Transumanza della Pace, proiettato lunedì sera al Cinema Italia Eden di Montebelluna con ben 100 persone presenti di pubblico che hanno fatto registrare il tutto esaurito. Biagiarelli è esperta di Balcani con una particolare attenzione rivolta al genocidio di Srebrenica. Dal 2018 è ideatrice e curatrice del ciclo di incontri “Balcani d’Europa-lo Specchio di noi” e della rassegna “Vista sull’Europa”. Ha partecipato all’edizione 2018 di CombinAzioni festival con lo spettacolo Figlie dell’epoca, contesto in cui è nato il legame con l’associazione montebellunese poi continuato negli anni. 

«Il progetto sul vecchio cimitero di Santa Maria in Colle – afferma Chiara Fedato, vicepresidente di CombinAzioni e responsabile dei progetti per le scuole – intende coinvolgere tutta la comunità locale nel percorso di riuso dell’area, dalle associazioni come il Gruppo Alpini, alle fondazioni come il vicino Museo dello Scarpone, fino alle istituzioni pubbliche come il Comune e le scuole. Gli studenti in particolare rappresentano dei punti di vista privilegiati in un processo creativo di ripensamento dell’ex-camposanto, per cui siamo davvero grati al Liceo “Angela Veronese” di Montebelluna per essere al nostro fianco come partner e per aver aderito al laboratorio teatrale di comunità». 

«Per l’istituto è un’opportunità che non si poteva lasciar perdere – dichiara Giuseppe De Bortoli, vicepreside del Liceo Veronese – perché gli studenti sono stati messi in un contesto di cittadinanza attiva e di apprendimento di competenze che non sempre si riescono a sviluppare all’interno della scuola». Roberta Biagiarelli ha lavorato da mercoledì 26 maggio nel vecchio cimitero con i 22 studenti della classe 2 H dell’indirizzo artistico del liceo, proponendo un percorso multidisciplinare costituito di esercizi di ascolto, osservazione e interazione nello spazio, individuando parole chiave, costellando gli interventi con brevi racconti in prosa e poetici. Agli studenti è stato chiesto di produrre in empatia con il luogo un’opera individuale o collettiva che mercoledì verrà temporaneamente allestita nello spazio. 

«Abbiamo cercato – spiega l’attrice Roberta Biagiarelli – di mettere in relazione le emozioni scaturite dai giovani rispetto al paesaggio respirato e agito con la possibilità di riconnettere l’ex-area cimiteriale con azioni di partecipazione di cittadinanza attiva e di comunità, solidificando il sentimento della presa in carico dei luoghi con la responsabilità di trasformarli e tornarli a vivere. Abbiamo tentato quindi di allargare il loro orizzonte lavorando per immaginare l’area come un grande teatro all’aperto, uno scenario naturale di cui poter essere protagonisti. Dai partecipanti non sono trapelate emozioni cupe, piuttosto sensazioni di serenità e di pace, complice senza dubbio il paesaggio areato e soleggiato su cui l’ex cimitero sorge». 

All’escursione artistico-performativa di martedì, momento conclusivo del laboratorio teatrale, hanno partecipato anche il Vicesindaco reggente della Città di Montebelluna, Elzo Severin, l’assessore all’istruzione Claudio Borgia ed il consigliere regionale Marzio Favero. Commenta Severin: «È sorprendente come questa associazione composta da giovani e giovanissimi, ormai da anni riesca a promuovere iniziative di grande spessore e dal grande valore culturale e sociale. L’Amministrazione comunale non può che ringraziarli per il grande lavoro che stanno svolgendo e per le numerose e fertili sinergie che stanno intessendo sia con le realtà del territorio che con quelle esterne».

WhatsApp Image 2021-06-01 at 14.00.39-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un cimitero da vivere: a Montebelluna sei giornate di laboratorio teatrale di comunità

TrevisoToday è in caricamento