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Marcia per il clima: «Serve istruzione a scuola, non disinformazione nelle piazze»

Venerdì 27 settembre la grande mobilitazione degli studenti nelle strade di Treviso. Silvia Rizzetto va controcorrente e bacchetta il Ministero. Articolo Uno al fianco dei giovani

«La salvaguardia del clima è un argomento importante e delicato; è giusto e corretto sensibilizzare giovani e meno giovani. Ma il diritto a manifestare in piazza non deve diventare un ostacolo alla formazione scolastica. Anche il diritto allo studio è sacrosanto e gli studenti di certo imparano di più a scuola con i professori».

Silvia Rizzotto, capogruppo per Lista Zaia in Regione, commenta con queste parole l'invito agli studenti del Ministro all'Istruzione Lorenzo Fioramonti, a partecipare compatti ed in massa alla manifestazione per il clima "Friday for the Future"; manifestazione nazionale e mondiale, in onore di Greta Thunberg, indetta per venerdì 27 settembre in tutte le maggiori città italiane. «Parliamoci chiaro: è un diritto da sempre per tutti, studenti e cittadini, quello alla manifestazione ed allo sciopero; oltretutto quello sul cambiamento climatico è uno dei temi che saranno maggiormente seguiti, sentiti e gestiti da oggi e nel futuro. Ben venga che giovani e meno giovani ne vengano coinvolti e sensibilizzati. Però è altrettanto sacrosanto ed intoccabile il diritto allo studio ed all'istruzione; diritto al quale tutti i nostri ragazzi devono adempiere. Non è incentivando gli studenti a recarsi a zonzo per le città, che li si porta ad imparare e darsi responsabilità. Sono invece le attività scolastiche e di approfondimento in classe, con docenti qualificati, che vanno incentivate. Perché, per esempio, invece di invitare ad un "ammutinamento di massa" in orario scolastico, il Ministro Fioramonti non ha proposto di attuare una bella manifestazione di sensibilizzazione nazionale, con giovani e meno giovani, studenti e genitori, lavoratori e non, in una giornata non scolastica, senza andare ad intaccare così il monte ore di studio e facendo capire invece che dovere quotidiano e impegno per il bene del futuro climatico globale,  si possono fondere e gestire senza creare disagi? - rilancia la Rizzotto incuriosita. Se non poi rispondersi da sola e chiudere divertita - Certo, stiamo parlando di un Ministro che il concetto di inclusione globale dei cittadini in un evento importante, lo traduce con la proposta di tassare merendine e bibite. Cosa possiamo pretendere?»

Articolo Uno in piazza con gli studenti

Siamo certi che anche nelle città del Veneto venerdì mattina molte migliaia di giovani saranno nelle piazze per manifestare nel Fridays for future e denunciare il pericolo che deriva dalla compromissione del nostro ambiente. Le giovani e i giovani veneti sono parte di uno straordinario movimento mondiale, avviato da Greta Thunberg, spontaneo e originale, che denuncia lo sfruttamento dell’ambiente e il rischio di essere sempre più vicini al punto di non ritorno. Non possiamo che essere accanto a queste giovani donne e uomini che non si rassegnano, e chiedono alla politica scelte immediate e risolute. Chiedono soprattutto, queste cittadine e questi cittadini, di non voltare la testa dall’altra parte, di non essere complici dei negazionisti del cambiamento climatico, come per esempio ha fatto il presidente del Brasile pochi giorni fa all’Onu negando lo scempio che le politiche del suo governo stanno portando al grande polmone della foresta amazzonica. Nello scorso mese di maggio Articolo Uno ha presentato in Parlamento la “Mozione Corbyn” per chiedere che venga dichiarata l’emergenza climatica e per cominciare a ripensare un modello di sviluppo ecosostenbile. La stessa Mozione, per iniziativa degli amministratori locali, è stata portata al voto in molte città anche della nostra regione. Le montagne del Veneto, le sue pianure e le sue coste sono già state segnate, e sono destinate ad esserlo ancora, dai fenomeni meteorologici estremi collegati al cambiamento climatico. Serve anche nelle politiche locali di governo del territorio regionale cambiare passo, prendere consapevolezza della realtà di questi eventi e assumere scelte lungimiranti. Giustizia sociale e giustizia ambientale sono due volti di una stessa questione, che riguarda l’umanità intera e deve essere assunta come la priorità del tempo in cui viviamo.

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