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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scuola

Gli ex alunni del Pio X offrono lavoro agli studenti del collegio

Grandi aziende del manifatturiero collaborano con la scuola per definire percorsi individuali e non per classe. Coinvolte anche Pmi e istituzioni pubbliche in un progetto ambizioso

Forma di investimento e benefici nell'osmosi con la scuola: ecco le conclusioni alle quali sono giunti gli imprenditori dopo le prime esperienze di alternanza scuola-lavoro.

Nulla di più logico allora che formare un network tra imprenditori e tutor della scuola per gli studenti del collegio Pio X. La maggior parte delle grandi aziende che vi hanno aderito sono società di famiglia di ex allievi o di genitori di studenti del Pio e risulta prevalente la quota di aziende manifatturiere proprietarie di marchi leader nel settore della finanza, della calzatura, dell’agroalimentare, della creatività, dei servizi energetici, del fashion, dei piccoli elettrodomestici, del mobile e dell’alberghiero. Tra questa Texa SpA di Monastier, società leader mondiale nella produzione di strumentazione elettronica per il mondo automotive, con oltre 700 dipendenti. "Ho sempre sostenuto”, ha detto il presidente Bruno Vianello, “che l’istruzione scolastica debba essere accompagnata da una formazione pratica in azienda, in modo che lo studente possa già, durante gli studi, entrare nel vivo del lavoro ed anche appassionarsi ad esso. Per questo siamo fortemente impegnati su tale fronte con un percorso strutturato, che va nel senso non solo di ospitare studenti di vari istituti ed indirizzi nel nostro complesso industriale per l’alternanza scuola/lavoro, ma anche accompagnandoli nel loro orientamento professionale attraverso incontri specifici, anche con i singoli responsabili di reparto".

La funzione dell’osmosi è di favorire le aziende a conoscere di quali competenze gli studenti siano in possesso, di quali siano invece sprovvisti pur necessarie per l’ingresso nel mondo del lavoro. “Siamo arrivati a formare un network molto esteso grazie alle convenzioni dirette tra la scuola e ognuno dei partner coinvolti”, ha detto mons. Lucio Bonomo rettore del Pio X di Treviso, ‘azienda’ con 98 anni di storia e di esperienza e 1300 iscritti, “e c’è una costante nella relazione con il collegio: l’attività di collegamento esercitata da Antonio Donner, il docente incaricato del progetto, è stata favorita dalla disponibilità di singoli imprenditori a invitare loro colleghi nel network, anche se non ex allievi. Piace il piano formativo programmato e condiviso per ogni singolo studente, in luogo di quello cumulativo per l'intera classe”. Gli studenti del Pio X quest’anno chiamati all'alternanza sono 140, tutti dei licei classico, linguistico e scientifico. Si tratta, certo, di giovani privi di competenze tecniche, assenti nelle materie curricolari, ma ben predisposti all'analisi e alla sintesi in ogni tipologia di contesto. L’attività in classe è iniziata il 15 ottobre, gli stage sono programmati per giugno, a lezioni concluse.

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