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Scuola, il Governo chiama i Prefetti per coordinare il trasporto scolastico

Secondo l'ultima bozza del Dpcm del 3 dicembre il lavoro dei Prefetti sarebbe volto a velocizzare la riorganizzazione dei trasporti in vista di una riapertura al 100% delle scuole superiori

Secondo l'ultima bozza trapelata del Dpcm del 3 dicembre, nei prossimi giorni potrebbero essere i Prefetti a coordinare l'organizzazione del sistema del trasporto scolastico. Questo, infatti, quanto sarebbe stato previsto dal Ministero dell'Istruzione in accordo con il ministero dell'Interno. Il lavoro dei Prefetti sarebbe dunque volto a velocizzare la riorganizzazione dei trasporti in vista di una riapertura al 100% delle scuole superiori. Ci sarebbe quindi già un'intesa di massima tra il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, la responsabile dell'Interno Luciana Lamorgese e la titolare dei Trasporti Paola De Micheli visto che saranno proprio loro a dover mettere d'accordo le aziende di trasporto locali, dirigenti scolastici e sindaci, affinché i rientri a scuola siano gestiti evitando assembramenti al suono della campanella sui mezzi pubblici,.

Ecco allora che in sede di Conferenza dei servizi il Prefetto, in accordo con il Provveditore scolastico, il sindaco e le aziende dei trasporti pubblici, deciderà anche l'eventuale scaglionamento di orari di entrata e di uscita dalle scuole e non è escluso che al tavolo vengano chiamate anche le Aziende sanitarie locali. È perciò confermato che saranno i Prefetti a gestire i trasporti: "Presso ciascuna Prefettura, infatti, e nell'ambito della Conferenza provinciale permanente - così si legge - è istituito un tavolo di coordinamento, presieduto dal Prefetto, per la definizione del più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto utilizzabili, volto ad agevolare la frequenza scolastica anche in considerazione del carico derivante dal rientro in classe di tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado" si legge nella bozza del Dpcm. 

Tutto questo in quanto il testo delle norme sulla scuola del nuovo Dpcm riporta che "le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 50 per cento della popolazione studentesca sia garantita l'attivita' didattica in presenza".

Il Dpcm, dunque, chiarisce che "resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell'istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall'ordinanza del Ministro dell'istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata. L'attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l'infanzia, per la scuola dell'infanzia, il primo ciclo di istruzione nonché, secondo quanto previsto al primo periodo della presente lettera, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina".

"Chiederemo chiarimenti sul Dpcm, ad esempio sul passaggio relativo alla scuola quando dice che dal 7 gennaio riapre al 50% per la popolazione studentesca. Per tutta la popolazione scolastica? O riguarda solo la scuola secondaria di secondo grado? - ha detto oggi il Presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervenendo a Radio Anch'io su Radiouno prima della Conferenza delle Regioni - Per ora ho fatto solo una lettura sommaria del testo, visto che ce l'hanno mandato questa notte alle 2.32". Ma ci sono dei problemi. Noi comunque abbiamo sempre cercato di collaborare anche con discreto anticipo e quindi ora faremo le nostre valutazioni". 

Qui sotto le parole odierne del Prefetto di Treviso, dott.ssa Maria Rosaria Laganà:

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