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Scuola Sant'Antonino

"Psicologi a scuola? sì, ma per i professori"

Una riflessione di Cittadinanzattiva sull'importanza di sostenere i docenti, anche a livello psicologico.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

In questi giorni la dirigente dell'Ufficio territoriale scolastico di Treviso ha dichiarato che diverse scuole hanno chiesto di rafforzare o rinnovare la presenza nelle scuole degli psicologi per gestire i ragazzi. Il disagio dei ragazzi. La loro incapacità di essere all'altezza della situazione. Questo disagio, come un mantra è ripetuto da tanti, forse decisamente fuori luogo nella sua drammaticità. È chiaro che la crisi COVID ha aumentato - non creato - nuovo disagio e disturbi della personalità e la paura dell'incertezza. Ma questo disagio diventa per parecchi soggetti insopportabile, poiché è legato alla crisi dei grandi e delle famiglie. Da qualche tempo si riporta che divorzi e separazioni, anche di fatto, sono in aumento, e in questo contesto i figli diventano degli "ingombri". Diventano figli di nessuno. Non più contesi, come in un passato recente, bensì pesi. Perché impediscono un progetto di vita diverso ai loro genitori. Ovviamente, anche per le persone adulte il momento storico non è dei migliori. Anche per loro ci sono molte, troppe, incognite. Bambini e ragazzi che rischiano di non essere di nessuno a casa, ma anche scolari di nessuna scuola. La scuola notiamo da tempo che è inadeguata e insufficiente rispetto alla domanda formativa e ai bisogni specifici dei bambini e dei ragazzi. Ce lo stanno dicendo a più riprese e in diversi modi. Ma la loro protesta è inascoltata, minimizzata, e - credo - in qualche modo messa anche in ridicolo. Il grido "ascoltateci" si è strozzato nelle loro gole. Ma chi dovrebbe ascoltarli? E come? Questa è la domanda. Questo il problema. Pensando all'attuale situazione, non possono che essere la scuola e i suoi educatori. Malgrado tutti i limiti, la scuola resta un punto importante e credibile. Non è la soluzione ideale, ma come diversi bambini e ragazzi dicono, la meglio possibile. Quindi, è da qui che dovremmo partire. E su questa collaborazione di fatto che dobbiamo dobbiamo contare. Per questo credo che gli psicologi dovrebbero essere a supporto dei docenti. Rafforzerebbero il concetto di "gruppo scuola", indispensabile per gestire la fase di forte emergenza e paura. Si apra subito un dialogo. È importante parlare e ascoltarsi. La sua qualità è secondaria, poiché il silenzio, l'indifferenza e l'incomprensione sono letali e mortali per tutti. Purtroppo oggi a tutto, compresa l'indifferenza, ci si fa abitudine... Ecco perché crediamo che la presenza degli psicologi sia importante all'interno della scuola, ma essi dovrebbero essere innanzitutto di supporto ai docenti. Ripartiamo da qui e da loro. Giancarlo Brunello - coordinatore provinciale di Cittadinanzattiva Treviso

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