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Scuola Quinto di Treviso

Scuole paritarie, appello a sindaci e Governo: aiuti o consegneremo le chiavi di 207 asili

Mille insegnanti, educatrici e coordinatrici delle scuole dell’infanzia, oltre 50 nidi e 70 sezioni di primavera, si sono date appuntamento ieri, 10 settembre, al BHR hotel di Quinto per partecipare all’annuale convegno organizzato dalla Fism di Treviso in apertura di anno scolastico

Mille insegnanti, educatrici e coordinatrici delle 207 scuole dell’infanzia, oltre 50 nidi e 70 sezioni di primavera si sono date appuntamento ieri, 10 settembre, al BHR hotel di Quinto per partecipare all’annuale convegno organizzato dalla Fism di Treviso in apertura di anno scolastico.

Sul tavolo, come ha ricordato in apertura la presidente della Federazione, l’avv. Simonetta Rubinato, due le questioni aperte: la significatività della proposta formativa e la sostenibilità economico-gestionale. Mentre la prima è garantita da un corpo docente in continua formazione (molto apprezzata la relazione tenuta da Monica Amadini della Cattolica di Brescia) e in stretto rapporto con le famiglie, la seconda è seriamente minacciata dal maggior costo delle bollette e dell’inflazione che, secondo i dati raccolti in un dossier, viene stimato in circa 60 euro in più al mese. «Se così non sarà un intervento economico – ha avvertito la presidente della Fism Treviso appellandosi alle istituzioni locali e a quelle nazionali – ci vedremo costretti a consegnare loro le chiavi delle scuole».

Il quadro dipinto da Simonetta Rubinato è a tinte fosche. «Oggi siamo di fronte a una sfida di cambiamento epocale. Non è più tempo di parole: bisogna passare dal concetto della scuola dell’infanzia come servizio a domanda individuale a pagamento a quello di diritto esigibile in gratuità da parte di tutti i bambini e le bambine – ha affermato -. In questo nuovo anno scolastico le nostre scuole in provincia sono 207: quattro non hanno riaperto. Almeno un quarto di esse hanno bilanci già in forte sofferenza, destinata ad aggravarsi con gli attuali pesanti rincari dei costi energetici, per l’inflazione che colpisce generi alimentari e servizi, per l’aumento (dovuto!) del costo del personale conseguente al rinnovo del nostro CCNL. Questi rincari e aumenti rischiano di mettere ovviamente in sofferenza anche i bilanci di scuole sino ad oggi sostenibili».

Ma la Fism non è stata con le mani in mano. «Abbiamo chiesto aiuto al Governo nazionale affinchè riconosca con urgenza nei prossimi provvedimenti alle nostre scuole un credito d’imposta al 100% sugli aumenti delle bollette per non scaricarli sulle rette alle famiglie. Come pure – ha ricordato Rubinato - stiamo lavorando a nuove convenzioni con i Comuni, in particolare con quelli che oggi versano un contributo del tutto insufficiente a coprire i costi del servizio pubblico svolto dalle nostre scuole».  

Significativo l’intervento al convegno della dirigente dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto, dott.ssa Carmela Palumbo, che ha riconosciuto come il sistema integrato dei servizi e della scuola dell’infanzia del Veneto (il 35% sono statali, il 65% paritarie, unica regione con questi numeri tra le regioni ordinarie) sia «un modello da difendere in quanto espressione di sussidiarietà ed in ultima analisi anche di democrazia».

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