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Come vincere la Briscola di Natale: 5 divertenti trucchi

Cristonare, bere un bianco, lamentarsi, i segni, la combo

Il giorno di Natale e la notte di San Silvestro è tradizione in Veneto giocare a briscola. Una partita a carte fa parte del nostro DNA, fin da bambini con i nonni si imparano le regole ei trucchi per vincere, Non si usa un mazzo nuovo che scivola e non ha il profumo delle carte.

IL VENETO E LE CARTE

Il gioco delle carte in Veneto è diffusissimo: Briscola, Bestia, Scopa, Tresette e Vecia sono tra i più noti.

In famiglia basta una ricorrenza banale come un giorno di festa, che subito diventa il momento buono per giocare.

Normalmente vengono utilizzate le "Trevisane", diffuse in tutta la penisola grazie alla ditta Dal Negro di Treviso, attiva nella produzione sin dal 1756, e, che nel corso dei decenni, ha sviluppato una gamma completa di carte da gioco. Il mazzo tradizionale conta 40 carte, ma ne esistono anche da 54 con l’aggiunta dell’8, del 9 e del 10 e di due matte. Il valore numerico di ogni carta è segnato in alto a sinistra e, capovolto, in basso a destra.

In tutti i bar "vecchio stampo" o nelle osterie venete se chiedete un mazzo di carte trevigiane lo trovate di sicuro perché da sempre ritrovo per gli appassionati: tra uno Spritz e un "biancheto" si sta in compagnia con gli amici, e quando il gioco entra nel clou ecco udire espressioni folkloristiche, poco raffinate, talvolta blasfeme ma solitamente divertenti.

I motti ricordano i rischi del gioco:

  • sull'asso di coppe “Per un punto Martin perse la capa”;
  • sull'asso di bastoni “Se ti perdi tuo danno”;
  • sull'asso di spade “Non ti fidar di me se il cuor ti manca”;
  • sull'asso di denari “Non val sapere a chi ha fortuna contra”.

Il fante di spade è chiamato comunemente “vecia” ei de sono chiamati amichevolmente “ori”.

In tutte le osterie e case venete si beve uno Spritz e si gioca a Briscola con gli amici spesso la partita viene colorita da espressioni folkloristiche non sempre raffinate ma spesso divertenti.

REQUISITI FONDAMENTALI PER GIOCARE A BRISCOLA

1. IL BIANCO

Dimentica birra e cose da crucchi, se giochi a briscola devi bere il bianco, meglio detto “il bianchino”. Di solito si inizia alla mattina, come colazione. Ma poi bisogna bere un bianchino se:

-perdi la partita

-vinci la partita

-pareggi la partita

-le partite dispari

-sei di mazzo

-è la terza mano, ossia la mano del bianchino.

2. I SEGNI

Giocare a briscola presuppone una elevata intesa e particolare linguaggio al linguaggio del corpo. Il tuo compagno anzianotto inizia a farti dei gesti tipo strizzare l'occhio, sporgere le labbra come la signorina Silvani verso Fantozzi per segnalare un fante, e altre cose imbarazzanti. Ovviamente ognuno usa i suoi tic e nessuno capisce una minchia. Muoviti in modo scomposto ma elegante, fingi di aver capito e proponi gesti che se ti vedesse un dottore ti darebbe tre giorni di vita.

3. LAMENTATI

Il vero giocatore di briscola si lamenta sempre per ogni cosa. Per quello che ha in mano, per quello che ha in mano il suo compagno, per le giocate sbagliate, per il culo dell'avversario.

Il picco delle lamentele lo devi avere nell'ultima mano con lo scambio delle carte. Guarda le carte di tuo nonno e sbuffa come se ti fosse arrivata una cartella di Equitalia. Devi lamentarti sempre, per contratto, anche se tutte le migliori briscole.

4. LE MIGLIORIE

Anche se sei credente, va fatto. Dio capirà. Anzi, perfino in cielo capiscono che se tiri l'asso di briscola e tutti ti danno scartine, tirare giù i santi è sacrosanto (lo dice la parola stessa).

Attenzione, nella briscola ci sono due regioni a statuto speciale dove non basta imprecare quando sbagli, ma bisogna farlo sempre.

Infatti in Veneto bisogna cristonare:

-ad ogni pescata di carta

-ad ogni gettata

-quando si beve

-quando qualcuno tossisce

-quando un familiare ti chiede se vuoi da mangiare o bere

-quando si contano i punti

-quando ci si saluta.

5 LO SCHIAFFO SULLA TAVOLA

Questo è il colpo da maestro che ti darà il rispetto da parte degli anziani al tavolo.

Quando un punto è particolarmente sudato è tuo dovere morale alzarti e scaraventare la carta a 130 km/h sul tavolo come fossi Federer alla finale di Wimbledon. Devi farlo con tutta la forza che hai in corpo, con altissimo rischio di strappo muscolare. Il colpo riuscirà perfettamente solo se si sente il famoso “ciaff” che romperà il muro del suono e ammutolirà i presenti.

Attenzione: non commettere mai l'errore di lanciare la carta e farla cadere dal tavolo! Verrai preso per un pivello e sbruffone, prendendo insulti da chiunque.

5 BIS. LA COMBO FATALE

C'è una condizione speciale ed incredibile che unisce il punto 4 col 5. Accade rarissimamente, di solito durante la luna piena.

Sei ultimo a giocare, inizia il tuo avversario che carica. Il tuo compagno risponde con il Re di briscola. Gli animi si accendono, se siete in un bar la gente smette di leggere la Gazzetta e quelli che sono in strada accostano con le 4 frecce per venire a vedere.

L'altro avversario con un colpo di teatro lancia il Tre di briscola. Sudore freddo, si sento tazzine cadere, qualcuno si accende una sigaretta, qualcuno non vuole guardare.

La parola finale spetta a te. Ti alzi in piedi, dilaniato.

Con tutta la cattiveria che hai nelle vene alzi gli occhi al cielo e lanci l'asso di bricola gridando 'RRRRCAMADOOO!!!!!

L'apoteosi. Ti sei portato a casa il massimo dei punti con una mano, il rispetto a vita e l'eredità di tuo nonno assieme alla gloria eterna!

IL GIOCO

La Briscola è un gioco di origine olandese portato in Italia dai francesi e si fa con le carte Trevigiane. Sono sufficienti dalle due alle sei persone per fare una partita. I giocatori più esperti conoscono tutti i segni e riescono a tenere a mente le carte già uscite.

Fonte: il cuore veneto

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