Le Beccherie presenta due nuovi menù
Manuel Gobbo e Beatrice Simonetti chef del prestigioso ristorante del centro di Treviso uniscono la tradizione, la materie prime particolari e la cucina contemporanea
Nel cuore pulsante della splendida città di Treviso, in un suggestivo angolo di storia alle spalle della celebre Piazza dei Signori, il ristorante Le Beccherie porta avanti una tradizione di eccellenza che ha origine nell’Ottocento. Un laboratorio dei sapori che parte dalla tradizione e si evolve in una continua ricerca di nuovi elementi. Le Beccherie è innanzitutto La Casa del Tiramisù. Qui infatti il dolce italiano più famoso al mondo venne inventato e codificato per la prima volta, nel 1972.
Un ristorante con cucina del territorio, rivisitata in chiave originale e moderna dai due chef, Manuel Gobbo e Beatrice Simonetti. In sala il servizio è seguito da una squadra giovanissima e affiatata, in una location curata ed elegante, che si pone come alternativa alla classica osteria senza però avere l’esclusività del ristorante gourmet. Una carta dei vini di livello tra cui non mancano le bollicine del Prosecco docg.
I nuovi menù
Un menù introduttivo – Essenziale: quel che serve per sopravvivere – e uno più audace, Ti p’Orto al mare, per racchiudere in un percorso gastronomico l’identità e la personalità della loro cucina: è il biglietto da visita di Manuel Gobbo e Beatrice Simonetti, giovani chef dell’iconico ristorante Le Beccherie di Treviso.
L’estro di Manuel e la concretezza di Beatrice si combinano con naturalezza in ogni creazione. Gli chef scelgono per i loro piatti ingredienti che parlano di rispetto per una produzione attenta alla qualità e alle caratteristiche singolari di ogni prodotto: è il caso di Miseria e Nobiltà, piatto forte de Le Beccherie, che accosta alle migliori ostriche il fagiolo Verdon, un particolarissimo legume recuperato in Brussa (VE) e prodotto nella zona di Quarto d’Altino in quantità così basse da non poter nemmeno diventare Presidio Slow Food.
È una cucina, quella de Le Beccherie, che fa incontrare nel piatto le migliori espressioni autoctone con prodotti appartenenti ad immaginari più distanti, viaggiando con i sapori senza mai perdere il contatto con il territorio; una “folgorazione”, nel giudizio di Paolo Massobrio.
In Ti p’Orto al mare, il menù degustazione più esplorativo, il fil rouge dell’accostamento territorio-viaggio è esplorato in piatti come il risotto ai peperoni arrostiti, dove le “canoce” (canocchie di mare, un prodotto fortemente legato alla tradizione veneta) sono accompagnate da un esotico lime nero, fermentato ed essiccato; o l’anguilla, arrostita con il kamado, tipico barbecue giapponese in ceramica.
Il menù Essenziale è più breve ed è il perfetto approccio per chi si avvicina alla loro cucina per la prima volta. Si compone di quattro piatti, tra cui una tartare che richiama gli elementi dei grandi bolliti, con spuma di brodo di lemongrass, salsa verde e mostarda di kumquat, e uno spaghetto di grano Turanico al datterino giallo ed erba luigia; a concludere l’itinerario, l’interpretazione “sbagliata” di Manuel e Beatrice di quello che è il simbolo che ha reso grande il ristorante Le Beccherie – il Tiramisù.
Fu proprio in questo storico locale che nel dopoguerra prese infatti forma per la prima volta uno dei dessert simbolo della gastronomia italiana. La prima ricetta del Tiramisù, nata nel 1972 a Le Beccherie, fu proprio quella che il 15 ottobre 2010 venne ufficialmente depositata l’Accademia Italiana della Cucina.
Reso un punto di riferimento della città a partire dal 1939 con la gestione della famiglia Campeol, dal 2014 è Paolo Lai ad aver ripreso il filo della lunga tradizione di questo luogo, che dal 2017, grazie agli chef Manuel Gobbo e Beatrice Simonetti, raccontati in sala da Andrea Corletto e Sara Piciullo, affianca alla ricchezza dei prodotti locali un’ottica di valorizzazione moderna e sincera.