Dov'è l'attenzione al dipendente, soprattutto quando si tratta di salute?
Scrivo in merito alla segnalazione "il padrone ha detto no" perché stavolta siamo proprio andati oltre! Stavolta parliamo della salute delle persone, per cui molte aziende hanno proprio chiuso senza battere ciglio, e lui cosa fa? dice no al lavoro da casa. Come pensiamo di combatterlo il virus finché ci sono aziende in cui si ragiona così? Un'azienda che si vanta di premi internazionali e che su LinkedIn fa finta di avere a cuore le idee, la salute e la crescita professionale dei propri dipendenti. Parliamo di un'azienda dove non ci sono neanche le macchinette per prendere un caffè perché si perde tempo (alla faccia che le pause rendono le persone più produttive), dove chi fa strada è perché praticamente si "prostituisce" al lavoro mentre se al tuo orario vai a casa vieni guardato male (vuoi mettere premiare perché sei solo bravo?).
(E così il nuovo che arriva non se la sente di uscire al suo orario e il cane continua a mordersi la coda) Un' azienda ove anche se ti fermi a lavorare oltre l'orario non è detto che verrai pagato con gli straordinari o con un premio (cos'è un premio?), dove la trasferta per lavoro non viene pagata perché è un'opportunità per il lavoratore (mah, se voglio la gita me la faccio per conto mio), dove ormai il padrone guarda solo al fatturato ma non possiamo dire che per i vertici sia tanto diverso visto che si permettono di dire parole poco carine se qualcuno sbaglia. E neanche dopo vari licenziamenti di massa le cose sono cambiate a quanto pare, ma stavolta tutto questo passa in secondo piano, stavolta parliamo di salute, lo volete capire? Certo non è tutta colpa d''el paron', parliamo anche di un'azienda dove più della metà delle persone è un gregge, "alla fine lo stipendio lo pagano sempre in tempo e non in tutte le aziende è così" si è sentito dire. Poveri noi, chiedo scusa a tutte le aziende che oltre a pagare in orario trattano i dipendenti come persone, a tutti i giovani che sono dovuti andare all'estero per trovare la meritocrazia e una carriera come si deve e a tutte le persone che nei secoli si sono battute per i diritti dei lavoratori. Ora, distanziare le scrivanie di qualche centimetro non mi pare una gran soluzione, vogliamo farlo il passo in avanti e permettere di usare il telelavoro per chi può o rimaniamo ancorati al medioevo?