Capodanno 2021, oltre un migliaio di pecore in zona San Giuseppe
"Capodanno belante, nuovo anno entusiasmante. Si spera". Oltre un migliaio di capi, suddivisi in due greggi, hanno pacificamente invaso venerdì mattina la zona di San Giuseppe a Treviso stamane per trascorrervi il primo giorno dell'anno.
Mentre il primo gregge stazionava sui campi della Boiago il secondo si è piazzato sui terreni che abbracciano l'Ostiglia nel tratto che dalla passerella Paludetti, scavalcante l'omonima via, va al sottopasso Serenissima in zona ex-dogana. Un belante e ciarliero gruppo guardato con attenzione da Lea e Scan, cani pastore giovani ma già estremamente professionali. Il continuo passaggio di altri simili lungo il tracciato che cercavano un approccio tirando il guinzaglio dei loro padroni ed abbaiando in barba ai rimbrotti degli stessi non li distraeva minimamente dal lavoro di guardiania, attenti solo agli eventuali richiami dei pastori. Un gregge, quello di Luca, il giovane proprietario, ed Elvio, l'aiutante tuttofare, composto da pecore da carne. «E' il solo modo per fare reddito - racconta Luca - da capre camosciate alpine». «Servono a condurre il gregge, dove vanno loro tutte le altre seguono, così il lavoro di spostamento dei capi è assai facilitato» racconta Elvio che a San Giuseppe è quasi di casa essendo venuto per vari anni a sfalciare e governare i campi dove ora fa pascolare il gregge e un gruppetto di asinelli che, bardati di capienti bisacce, aiutano nel trasbordo degli agnellini appena nati. Luca ed Elvio coi loro capi sono scesi dalle vallate trentine attorno a Rocca Pietore dove passano i mesi estivi ed a cui faranno ritorno dopo l'Epifania.
«Com'è andato questo 2020 funestato dal Covid?». «Tutto sommato abbastanza bene, dai». «Avete avuto problemi per i permessi e gli spostamenti qua in pianura?» «Non più del solito, anzi con tutte queste ordinanze le strade erano più libere degli altri anni e si procedeva con maggior serenità» risponde Elvio. «Paura del virus?» La replica di Luca: «Guarda che noi abbiamo da sempre l'immunità di gregge» e sbotta in una fragorosa risata. Proprio stamane sono nati quattro "Silvestrini" (oggi è san Silvestro) che dalla nursery post parto vengono portati da Elvio nel mezzo del gregge dove, incredibile vederlo, sono immediatamente riconosciuti dalle rispettive madri che li tirano a sè per la poppata di rito. La vita che rinasce a dispetto di tutto. E tutti ed i discorsi si spostano per un istante alla terribile vicenda della pastora etiope Agitu Gudeta trucidata e violentata nella sua casa di Frassilongo nella valle dei Mocheni: «Avevo conosciuto la povera Agitù l'anno scorso perchè le avevo tenuto una parte delle capre aggregandole alle mie per farle svernare qua in pianura - racconta di malavoglia Luca fermandosi subito per la commozione - che fine atroce ed assurda. Siamo sempre noi le bestie peggiori, altro che loro» fissa il gregge a cui si sono avvicinati, titubanti ma estasiati alcuni bambini che dall'Ostiglia sono scesi coi loro genitori nel campo dove pascolano gli ovini. Un Capodanno davvero speciale, quello regalatoci da Luca ed Elvio foriero di un 2021 di ritrovata serenità come quella che il loro gregge ha dispensato per tutta la giornata a tutti quelli incontrati lungo la vecchia Ostiglia.
Vittore Trabucco