Congresso sezione ANPI di Montebelluna
Il giorno 27 novembre, a Volpago del Montello, presso la sala Pastro, (3 piano edificio di fronte all’attuale Municipio), dalle 15 alle ore 17 si svolgerà il Congresso della sezione ANPI “D’Artagnan” di Montebelluna. Il Congresso è aperto a forze politiche, associazioni, rappresentanti della stampa locale.
I TEMI DEL CONGRESSO
Siamo nel pieno di una tragedia mondiale causata da una pandemia che ha prodotto una gigantesca crisi economica e sociale. Crescono sfiducia e scoramento ed è per questo che serve uno sforzo, servono dei segnali di costruzione di una nuova coesione sociale improntata ai valori costituzionali oggi rimessi in discussione da profonde disuguaglianze. Assistiamo ad atteggiamenti irrazionali di frange di popolazione e a strumentalizzazione della complessità della situazione da parte di forze politiche di destra. La vera crisi della Democrazia, negli ultimi decenni, e ben prima dello scoppio della pandemia, sta nel venir meno degli articoli fondanti della Costituzione: l’articolo 1 che ha come asse il lavoro, un lavoro dignitoso, al quale abbiano accesso in egual misura donne ed uomini con salari adeguati e condizioni di lavoro umanamente accettabili. La pandemia è stato, invece, un ulteriore scudo sollevato per eludere questo diritto basilare.
E’ cresciuto il precariato, è cresciuta la provvisorietà, sono in crescita forme di sfruttamento degne del mondo pre-industrializzazione. Sono troppe le morti sul lavoro per mancanza di sicurezza nei cantieri e nelle postazioni. Ampiamente disatteso anche l’articolo 3 della Costituzione che dovrebbe garantire parità di diritti senza distinzioni di sesso, lingua, religione, condizioni personali e sociali. Le donne hanno pagato un caro prezzo sempre, per far quadrare i conti, ma, in questi due anni hanno dovuto rispondere in modo ancora più gravoso alle necessità di supporto familiare e di cura. La violenza è aumentata tra le mura di casa. La Resistenza ed i valori originari dell’Anpi si dimostrano, anche in questo nuovo drammatico contesto, di piena attualità, anzi, servono ad indicare un argine di sensatezza, di solidarietà, di lotta per l’uguaglianza e per una libertà condivisa, base per un patto sociale pacifico e non rancoroso. Si è diffusa ormai una negazione di una visione critica e pacata della realtà per lasciare il posto ad una visione in cui c’è sempre un nemico o un complotto dietro l’angolo. In troppi casi si sta inneggiando ad una libertà frutto di un enorme equivoco: quello dell’individualismo e dell’atomizzazione sociale.
Riproponiamo l’antifascismo perché è ancor oggi un patto che raccoglie forze di varia ispirazione di tutto l’arco costituzionale che hanno un unico comun denominatore ed un unico obbiettivo: non ripetere esperienze di vera dittatura e di vera conseguente violenza. Di questo discuteremo nel nostro Congresso di sezione e desideriamo che sia un dibattito aperto rivolto a tutte le forze democratiche progressiste che hanno a cuore il futuro ed il tessuto democratico del paese e non solo dell’Italia. E’ necessario lasciare un testimone di speranza aggregando in un dibattito intergenerazionale tutte quelle forze giovanili che meglio degli adulti hanno capito che la questione del clima non è una questione che si possa eludere o rinviare. C’è un fascismo che si esercita anche come violenza sull’ambiente frutto di una mentalità di sfruttamento e di profitto che non conosce confini. La filosofia che la permea è la distruzione e le conseguenze sono le ben note catastrofi. Per questo la Resistenza continua in una nuova dimensione storica.