Consiglio comunale di Pieve del Grappa ad "orologeria"
Giovedì 29 ottobre a Pieve del Grappa si è tenuto il primo consiglio comunale on line, ormai quasi tutti i comuni si sono adattati alle disposizioni del nuovo dpcm che prevede la sospensione in presenza di tutte le riunioni pubbliche e amministrative. Arrivati ad un punto critico del dibattito consiliare in cui il sindaco Annalisa Rampin interrompeva ripetutamente il consigliere di minoranza Ceccon, dal momento che veniva messa in difficoltà a rispondere su un argomento spinoso, ha tagliato corto dicendo che non c'era tempo di discutere ulteriormente in quanto i tempi messi a disposizione dalla piattaforma digitale dell'Associazione dei Comuni stavano scadendo. Questa informazione è arrivata non all'inizio della seduta consiliare, come sarebbe stato doveroso ed opportuno informare l'assemblea, ma quasi alla fine della stessa, costringendo così la minoranza ad abbandonare la discussione visto che, tra l'altro, restavano ancora da votare atri punti all’ordine del giorno. Purtroppo siamo stati costretti a verificare che quanto affermato dal sindaco corrispondesse al vero. Ci è stato detto dal competente Tecnico dell'Associazione dei Comuni della Marca, che è l'amministrazione a decidere i pacchetti da acquistare, il cui costo varia a seconda del tempo che l'amministrazione stessa vuole dedicare alla durata del consiglio. Nel nostro caso il tempo scelto è stato di 2 ore ossia il pacchetto minimo, considerato il fatto che essendo la prima volta con questa modalità sarebbe stato ovvio perdere alcuni minuti in piccoli problemi tecnici. I vari pacchetti possono arrivare anche alla durata di 10 ore, oppure acquistare dei pacchetti con tempi maggiori usufruendo di notevoli sconti. In poche parole la maggioranza, aveva già deciso quanto doveva durare questo consiglio comunale. Ma c'è di più. Il consiglio avrebbe potuto essere seguito anche dai cittadini comodamente da casa, cosa che l'amministrazione se ne è ben guardata dal fare, visto che in quella seduta si parlava di come andranno spesi i soldi dall'amministrazione e sui quali la minoranza aveva ovviamente qualcosa da ridire. Vogliamo sottolineare il fatto che in campagna elettorale una delle bandiere della maggioranza era la partecipazione ed il coinvolgimento di tutti i cittadini per le scelte importanti, nonché veniva garantita apertura al dialogo, al confronto ed al rispetto del ruolo delle minoranze. Sta di fatto che questo, come in altre circostanze, è il risultato in cui si va ad esempio a spendere nientemeno che 1.090.000,00 euro (un milione e novantamila euro) senza mai aver riunito e informato la commissione Lavori pubblici nella quale c'è di diritto un rappresentante della minoranza, arrivando alla fine, persino a impedire alla minoranza stessa di esprimere la propria opinione in consiglio comunale. Se il consiglio comunale d'ora in poi dovrà funzionare così, cioè "a orologeria", con i tempi stabiliti a piacere dall'amministrazione, appare quanto mai evidente quale sia il concetto di democrazia e di rispetto assunto dal nostro sindaco e dalla sua maggioranza. Riteniamo questo un atto gravissimo che non ha bisogno di ulteriori commenti e che auspichiamo non si ripeta più in futuro, ma che comunque ha dato la misura di come si possa gestire il nuovo e primo comune della Provincia, frutto della fusione tra due amministrazioni che ha creato tante, troppe aspettative tra la gente e che non stanno vedendo ancora la luce.
Alice Torresan